Le carceri italiane tornano al centro dell’attenzione dopo l’ennesima evasione di un detenuto dall’ala di massima sicurezza. La fuga di Toma Taulant, albanese di 41 anni, evidenzia non solo le abilità dei singoli evasi, ma anche le criticità strutturali e organizzative di un sistema penitenziario spesso sovraffollato e sotto organico.
Quarta evasione di Toma Taulant: sovraffollamento e criticità delle carceri italiane
L’episodio di Milano Opera ha nuovamente acceso i riflettori sulle condizioni delle strutture penitenziarie. Come riportato da Rai News, Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, denuncia che “nel carcere di Opera 1.338 detenuti sono stipati in 918 posti disponibili, gestiti da soli 533 agenti, quando ne servirebbero almeno 811 (-34%)”.
Il sovraffollamento del 153% e la carenza di personale mettono a dura prova sia i reclusi che gli operatori, comprimendo diritti fondamentali e costituzionali. A livello nazionale, i detenuti sono 63.690, mentre i posti disponibili scendono a 46.199, con una mancanza stimata di 20.000 agenti di polizia penitenziaria. De Fazio sottolinea che “non si può andare avanti turando falle, di ogni genere, e senza un reale e concreto progetto programmatico degno di un paese civile” e chiede interventi urgenti per ridurre la densità detentiva, rafforzare gli organici, ammodernare le strutture, implementare tecnologie e garantire assistenza sanitaria adeguata.
Detenuto in fuga, è evaso dal carcere di Opera: posti di blocco e ricerche serrate
Nella notte tra sabato 6 e domenica 7 dicembre, Toma Taulant, detenuto albanese di 41 anni, è riuscito a fuggire dalla Casa di Reclusione di Milano Opera. La fuga, avvenuta nell’ala di massima sicurezza, ha seguito il “classico” schema di evasione: l’uomo ha segato le sbarre della finestra e si è calato all’esterno utilizzando delle lenzuola annodate. Al momento non è chiaro come abbia oltrepassato la cinta muraria né se abbia avuto complici esterni.
Secondo Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, “sono in corso le ricerche dell’evaso da parte della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell’ordine e confidiamo che anche questa volta il Nucleo Investigativo Centrale possa metterci una pezza”.
Si tratta della quarta evasione di Taulant, che nel 2013 era già riuscito a fuggire dai carceri di Parma e del Belgio, mentre nel 2009 si era allontanato dal carcere di Terni. L’uomo sta scontando una condanna per furti e rapine con fine pena fissata al 2048.