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Elezioni, i Democristiani strizzano l'occhio a Giorgia Meloni: le parole di Rotondi

Gianfranco Rotondi

Tra gli ultimi rappresentati Democristiani, Gianfranco Rotondi è duro a mollare l'osso. Alle elezioni Giorgia Meloni potrà ridare loro la terra promessa.

I Democristiani, stando alle parole di Gianfranco Rotondi scritte sull’Huffington Post, credono in una rinascita dell’Italia con Giorgia Meloni. Tra distruttori e incoerenti l’unico partito in grado di ridare ai cattolici la terra promessa sarebbe proprio Fratelli d’Italia.

Elezioni, i Democristiani strizzano l’occhio a Giorgia Meloni: le parole di Rotondi

Parlare di Democristiani potrebbe essere anacronistico perchè a raccogliere l’eredità della Balena Bianca, ad oggi, vi sono pochissimi deputati e senatori. Tra questi Gianfranco Rotondi, onorevole della 18esima legislatura con Forza Italia e rappresentate della DC. Rotondi sostiene che il Partito a cui si sono legati lui ed altri democristiani dal 1994 è stato Forza Italia che ha dato una stabilità politica al Paese. Purtroppo però gli azzurri non sono più quelli di una volta e, come ha scritto Rotondi, “anziché confermarsi la sigla della ricomposizione, ha contratto il virus della scomposizione, totalizzando una decina di scissioni in dieci anni”.

Berlusconi è finito e Salvini è compromesso

A raccogliere la pesante eredità del Cavaliere ci sarebbe dovuto essere il leader della Lega Matteo Salvini, ma purtroppo dopo l’alleanza con il Movimento 5 Stelle ha perso di credibilità anche lui. Nel silenzio generale di una destra che sembrava ormai condannata all’oblio però è arrivata Giorgia Meloni. Con coerenza voglia di fare ha dominato la scena politica negli ultimi anni non vendendosi mai per una poltrona e diventando il primo partito in Italia.

Giorgia Meloni e quella terra promessa che tanto sognano i Democristiani

Dunque, Rotondi conclude dicendo: “Chissà che non tocchi a lei (Giorgia Meloni) di ridarci la terra promessa, l’orizzonte di un impegno politico pieno dei cattolici in un campo moderato fieramente maggioritario. È questa la partita del 25 settembre, altro che i collegi dei centristi e le quote dei partiti maggiori”.