> > Emergenza Redditi e Pensioni: Supporto per Collaboratori e Partite IVA in Italia

Emergenza Redditi e Pensioni: Supporto per Collaboratori e Partite IVA in Italia

emergenza redditi e pensioni supporto per collaboratori e partite iva in italia 1764864306

Oltre 600.000 professionisti e lavoratori autonomi in Italia si trovano ad affrontare redditi e pensioni insufficienti per garantire una vita dignitosa e serena.

Negli ultimi anni, la questione dei redditi e delle pensioni per i lavoratori parasubordinati è diventata sempre più urgente in Italia. Secondo un’analisi condotta da NIdiL CGIL, oltre 600.000 professionisti, tra cui 208.000 collaboratori e 436.000 titolari di partita IVA, vivono con compensi ampiamente insufficienti a garantire una vita dignitosa. I dati recenti pubblicati dall’INPS sulla Gestione Separata evidenziano un quadro preoccupante, con pensioni che non superano la soglia della povertà.

Situazione attuale dei lavoratori parasubordinati

I collaboratori esclusivi hanno registrato un guadagno medio di appena 8.566 euro all’anno, una cifra che risulta particolarmente allarmante se comparata ai 18.094 euro guadagnati mediamente dai professionisti con partita IVA. Tuttavia, queste medie nascondono disuguaglianze significative: le donne, ad esempio, hanno percepito in media solo 6.839 euro, mentre gli under 35 non hanno superato i 5.530 euro.

Impatto sui giovani e sulle donne

La situazione è ancora più grave per le categorie più vulnerabili. Le statistiche mostrano che il 44% degli under 35 è rappresentato da collaboratori con redditi estremamente bassi, mentre le donne hanno una quota di circa il 49,95% tra i professionisti con partita IVA, ma guadagnano in media solo 15.700 euro l’anno. Questi dati mettono in evidenza una disparità di genere e di età che richiede un intervento urgente.

Le prospettive future per le pensioni

Per quanto riguarda le pensioni, la situazione non è migliore. La maggior parte dei collaboratori esclusivi si troverà a dover attendere fino a 71 anni per accedere a una pensione, che sarà comunque minima. Solo l’8% dei collaboratori riesce a maturare un anno pieno di contribuzione, il che rende difficile per loro accedere a un trattamento pensionistico dignitoso. Per accedere a una pensione di 853 euro mensili, è necessario aver versato contributi per almeno 30 anni, una possibilità che sembra irraggiungibile per la maggior parte di questi lavoratori.

Disparità contributive e proposte di cambiamento

Una delle proposte avanzate da NIdiL CGIL è quella di eliminare le disparità contributive tra lavoratori subordinati e parasubordinati. Attualmente, i collaboratori pagano un’aliquota contributiva quasi del 2% superiore a quella dei dipendenti. È fondamentale che il governo adotti misure per garantire un salario minimo equo, in linea con le retribuzioni stabilite dalla contrattazione collettiva nazionale.

Mobilitazione e richiesta di diritti

Il 12 dicembre, i lavoratori parasubordinati scenderanno in piazza per protestare contro le politiche governative che non affrontano adeguatamente le loro problematiche economiche. Come afferma Andrea Borghesi, segretario generale di NIdiL CGIL, è necessario garantire l’accesso a ammortizzatori sociali universali che tutelino i diritti di tutti i lavoratori, compresi i parasubordinati, e assicurino una pensione dignitosa anche a chi ha carriere discontinue.

La situazione attuale richiede un cambiamento radicale per garantire un futuro migliore a milioni di lavoratori in Italia. Senza interventi significativi, la prospettiva di una vita dignitosa rimarrà solo un sogno per molti.