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Siria, scoperta nuova fossa comune: c'erano anche donne lapidate

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Scoperta nell'ex roccaforte dell'ISIS una nuova fossa comune. Il dubbio è che possano essere vittime anche dei raid della Coalizione a guida USA.

Nuovo orrore in Siria. Dopo la scoperta di una fossa comune a Deir el-Zor e di una contenente 1700 cadaveri ad al-Raqqa, il Syrian Observatory for Human Rights rivela che ne è stata trovata un’altra nell’ex capitale dello Stato Islamico, con all’interno almeno 200 corpi. Tra le vittime, anche donne giustiziate mediante lapidazione e forse dei prigionieri dell’ISIS, poiché alcuni corpi indossavano il classico abito arancione.

Chi sono i morti delle fosse comuni

Ci sono voluti due giorni per tirare fuori 200 corpi sepolti anche se non è escluso che il numero delle vittime possa essere molto più alto. Durante le operazioni è stato scoperto che tra i cadaveri c’erano anche quello di tre donne uccise molto probabilmente mediante lapidazione. Non escluso che tra i giustiziati ci possano essere anche persone tenute in ostaggio dallo Stato Islamico poiché 5 corpi vestivano il classico abito arancione dei prigionieri dell’organizzazione terroristica.

Il Syrian Observatory for Human Rights chiede quindi la formazione di una Commissione d’inchiesta per scoprire possibili altre fosse comuni e portare così all’identificazione dei cadaveri. All’inizio del 2019 l’organizzazione aveva rivelato infatti, sempre ad al-Raqqa, la presenza di un’altra fosse comune contenente 1700 cadaveri ed ora ci si chiede perché la scoperta di queste tombe sia stata così tardiva ma soprattutto ci si domanda se le vittime possano essere civili morti non per mano dell’ISIS ma a causa dei bombardamenti effettuati dalla Coalizione internazionale capeggiata dagli Stati Uniti, che spesso conducevano raid aerei sulla città.

Un ex ISIS di nazionalità europea

L’Osservatorio inoltre sostiene di aver saputo da alcune fonti affidabili che le Forze Democratiche Siriane (l’alleanza di milizie curde, arabe e assiro-siriache) hanno arrestato uno dei membri più pericolosi dell’ISIS scoprendo che è originario del Marocco ma con nazionalità europea, considerato tra gli organizzatori degli attentati a Bruxelles e Parigi. Il ricercato è stato poi consegnato in mano americana.