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Femminicidio Alice Neri, la giustizia si pronuncia: emessa la sentenza contro Galloul

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Arriva la sentenza per l’imputato ritenuto colpevole del femminicidio di Alice Neri, giovane madre uccisa e bruciata nell’auto nel novembre 2022.

Il femminicidio rappresenta una delle più gravi emergenze sociali del nostro tempo, un fenomeno drammatico che mette in luce la violenza estrema perpetrata contro le donne. Nel caso di Alice Neri, vittima di un tragico delitto, la giustizia ha finalmente emesso una sentenza decisiva. Dopo un lungo iter giudiziario, la corte ha condannato Galloul, l’imputato ritenuto responsabile, segnando un momento importante.

Il femminicidio di Alice Neri

La sera del 18 novembre 2022, Alice tornava a casa dopo il lavoro e, uscendo per un aperitivo, disse al marito di essere con un’amica, ma in realtà si incontrò con un collega. Trascorse diverse ore al locale con lui e poi si separarono, ognuno con la propria auto in direzioni opposte. Da quel momento in poi si persero le tracce. Il giorno successivo, il corpo carbonizzato di Alice e la sua vettura furono ritrovati.

All’inizio, tra i sospettati principali figuravano il marito e il collega, ma ben presto emerse un terzo uomo: Mohamed Gaaloul, che divenne il principale indiziato. Secondo la Procura, Alice avrebbe incontrato il suo assassino fuori dal bar; Gaaloul l’avrebbe colpita ripetutamente con un coltello, per poi nascondere il corpo nel bagagliaio dell’auto e incendiarla nel tentativo di cancellare ogni prova. Fondamentale per le indagini è stato un video che riprende il 30enne vicino alla macchina nelle ore immediatamente precedenti al delitto.

Femminicidio Alice Neri, emessa la drastica sentenza per Galloul

Mohamed Gaaloul è stato condannato a 30 anni di reclusione per l’omicidio di Alice Neri, la 32enne di Modena ritrovata carbonizzata all’interno della sua Ford Fiesta la notte tra il 17 e 18 novembre 2022 a Fossa di Concordia. La Corte d’Assise di Modena ha riconosciuto colpevole il 30enne tunisino, ritenuto responsabile della morte della giovane madre di Ravarino.

Accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere, Gaaloul ha sempre negato ogni addebito, dichiarandosi innocente alla lettura della sentenza. La Corte, presieduta dalla dottoressa Ester Russo, ha però accolto la richiesta formulata dalla Procura.