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Coronavirus: fronte comune Conte e 8 leader Ue, ora eurobond

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Roma, 25 mar. (Adnkronos) - Un fronte comune per fronteggiare lo tsunami economico scaturito dal terremoto Covid-19. A farne parte sono 9 leader Ue, compreso il premier Giuseppe Conte, che con i leader di Belgio, Francia, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia e Spagna ha scritto una le...

Roma, 25 mar. (Adnkronos) – Un fronte comune per fronteggiare lo tsunami economico scaturito dal terremoto Covid-19. A farne parte sono 9 leader Ue, compreso il premier Giuseppe Conte, che con i leader di Belgio, Francia, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia e Spagna ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Per chiedere a gran voce di mettere in campo uno strumento di debito comune, ovvero gli eurobond.

"Caro Presidente, caro Charles – si legge nella missiva che Conte ha poi postato su Facebook – la pandemia del Coronavirus è uno shock senza precedenti e richiede misure eccezionali per contenere la diffusione del contagio all’interno dei confini nazionali e tra Paesi, per rafforzare i nostri sistemi sanitari, per salvaguardare la produzione e la distribuzione di beni e servizi essenziali e, non ultimo, per limitare gli effetti negativi che lo shock produce sulle economie europee. Tutti i Paesi europei hanno adottato o stanno adottando misure per contenere la diffusione del virus. Il loro successo dipenderà dalla sincronizzazione, dall’estensione e dal coordinamento con cui i vari Governi attueranno le misure sanitarie di contenimento".

"Abbiamo bisogno di allineare le prassi adottate in tutta Europa, basandoci su esperienze pregresse di successo, sulle analisi degli esperti, sul complessivo scambio di informazioni. È necessario ora, nella fase più acuta dell’epidemia. Il coordinamento che tu hai avviato, con Ursula von der Leyen, nelle video-conferenze tra i leader è d’aiuto in tal senso. Sarà necessario anche in futuro, quando potremo ridurre gradualmente le severe misure adottate oggi, evitando sia un ritorno eccessivamente rapido alla normalità sia il contagio di ritorno da altri Paesi", prosegue la lettera.