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Fase 2: Meyer (Scala), 'per ripartire biglietti teatro meno cari e più famiglie in sala'

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Milano, 23 mag. (Adnkronos) - "I teatri possono sopravvivere grazie agli aiuti dello Stato e agli ammortizzatori sociali. Ma il 2021 sarà più difficile perché non ci saranno questi sostegni, avremo pieni costi e minori ricavi, 1/3 del pubblico della Scala è costituit...

Milano, 23 mag. (Adnkronos) – "I teatri possono sopravvivere grazie agli aiuti dello Stato e agli ammortizzatori sociali. Ma il 2021 sarà più difficile perché non ci saranno questi sostegni, avremo pieni costi e minori ricavi, 1/3 del pubblico della Scala è costituito da stranieri che difficilmente torneranno nei prossimi mesi. Quindi si romperà l’equilibrio fra costi e ricavi". Lo afferma il sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano, Dominique Meyer, in un'intervista al Giornale. Per far tornare la gente a teatro "dovremo coinvolgere di più le famiglie, i bambini. Poi va rivisto il prezzo dei biglietti. Tanti abbonamenti sono troppo costosi e quando il tasso di riempimento dei teatri si abbassa, il motivo è semplice: è troppo costoso l’accesso. Qui a Vienna ci sono 580 posti in piedi venduti tutte sere a 3 o 4 euro".

La Scala, continua, "vuole aprire alla grande. La Scala ha sempre avuto un ruolo di rilancio della società dopo i momenti di crisi, e vorrei che anche in quest’occasione rivestisse questo ruolo. I dipendenti vogliono essere all’altezza della storia del teatro". Per l'apertura di stagione il 7 dicembre "speriamo bene. Siamo preparati anche se ci sono tanti punti interrogativi. Io non sono un medico: so fare spettacoli. Al momento siamo pronti per ripartire a settembre con molta energia e desiderio di fare bene".

Meyer sottolinea che "i solisti, cantanti, direttori sono il sangue del nostro mestiere. Nei contratti c’è la clausola per cui non si paga se l’evento non si realizza per cause di forza maggiore. Lancio un appello: anche se i contratti dicono questo, abbiamo il dovere di solidarietà nei confronti degli artisti. La gente pensa che siano ricchi, cosa vera per 5 o 6 star, per il resto i cantanti guadagnano quanto un giocatore di serie B e non hanno le tutele dei dipendenti di un teatro".