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Covid: donne e pandemia, una su due impoverita e insicura

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Milano, 1 mar. (Adnkronos) - Donne più povere e più insicure. E' uno degli effetti collaterali della pandemia di Covid, che le ha rese, senza distinzioni di età e area geografica, le principali vittime economiche e sociali dell'ultimo anno. Una su due ha visto peggiora...

Milano, 1 mar. (Adnkronos) – Donne più povere e più insicure. E' uno degli effetti collaterali della pandemia di Covid, che le ha rese, senza distinzioni di età e area geografica, le principali vittime economiche e sociali dell'ultimo anno. Una su due ha visto peggiorare la propria situazione economica negli ultimi dodici mesi, sia al Nord che al Sud, e tra le occupate, una su due teme di perdere il lavoro in futuro. La situazione emerge dall'indagine 'La condizione economica femminile in epoca di Covid-19' realizzata da Ipsos per WeWorld, organizzazione italiana che difende i diritti di donne e bambini in 27 Paesi del mondo, inclusa l’Italia. Tra le disoccupate, una donna su quattro, a causa del Covid, ha rinunciato a cercare un’occupazione. Le più giovani lamentano un impatto negativo molto forte sulla propria autostima.

E forse non è un caso se il dato sul peggioramento della condizione economica arriva al 63% se si prende in considerazione la fascia di età 25-34 anni. Il 60% delle donne non occupate con figli, secondo la ricerca, durante la pandemia ha subito una riduzione di almeno del 20% delle proprie entrate economiche, che implica spesso un’aumentata e preoccupante dipendenza: il 51% sostiene di dipendere maggiormente da famiglia e partner rispetto al passato. Il 38% delle donne dichiara di non poter sostenere una spesa imprevista, quota che sale al 46% tra le madri con figli.

Per quanto riguarda il carico famigliare, il lavoro di cura è quasi interamente sulle spalle delle donne: nonostante gli aiuti familiari, ripartiti dopo il primo lockdown, ancora il 38% delle donne (2 su 5) dichiara di farsi carico da sole di persone non autonome, dato che sale al 47% tra le donne tra i 25-34 anni, concentrate sui figli minori, e al 42% nella fascia 45-54 anni, che curano soprattutto gli anziani.