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Flat Tax incentiva l'evasione: Meloni dovrà cambiare idea sul "Grande Fratello fiscale"

Giorgia Meloni

La Flat tax incentiva l'evasione. Se il governo Meloni vuole continuare la sua lotta, dovrà ripensare agli interventi nella Legge di Bilancio.

Se l’intenzione del governo Meloni è quello di continuare la “serrata lotta all’evasione” che la premier ha annunciato in Parlamento, allora dovrà archiviare le promesse elettorali e pensare attentamente agli interventi da inserire nella Legge di Bilancio, partendo dall’ampliamento della flat tax per gli autonomi.

Flat Tax incentiva l’evasione: Meloni dovrà cambiare idea sul “Grande Fratello fiscale”

Se il governo ha intenzione di continuare la “serrata lotta all’evasione” annunciata da Giorgia Meloni in Parlamento, dovrà archiviare le promesse elettorali e ripensare agli interventi da inserire nella legge di Bilancio, partendo dall’ampliamento della flat tax per gli autonomi. Se vuole rispettare gli obiettivi del Pnrr dovrà appoggiare quelle misure che la leader di FdI aveva bollato come “Grande Fratello fiscale“. Questo è quanto emerge dalla Relazione 2022 su economia non osservata ed evasione fiscale scritta dagli esperti guidati da Alessandro Santoro e pubblicata sul sito del ministero dell’Economia, guidato da Giancarlo Giorgetti. I numero svelano che il problema non sono solo i mancati pagamenti delle “grandi imprese” e le “grandi frodi sull’Iva” quanto la propensione a evadere dei lavoratori autonomi e piccoli imprenditori, che nel 2020 hanno sottratto al fisco quasi il 70% di quello che avrebbero dovuto versare. La commissione boccia anche la cedolare secca sugli affitti introdotta dal governo Berlusconi IV e confermata dai successori.

L’analisi fatta dal dipartimento delle Finanze del Mef mostra in tutti i settori, ad eccezione delle industri alimentari, “una forte discontinuità nella distribuzione dei ricavi intorno alla soglia dei 65mila euro per gli anni di imposta 2018 e 2019“. Quel tetto ha spinto i contribuenti ad autoselezionarsi e far di tutto per restare sotto la soglia per godere della tassa piatta e pagare migliaia di euro in meno rispetto ad un dipendente. Questo significa che la Flax Tax, che Meloni vuole ampliare alzando il tetto a 85mila euro, ha un impatto negativo sull’evasione delle partite Iva, in contrasto con l’obiettivo del Pnrr di ridurre il tax gap.

Obiettivi del Pnrr a rischio

Quello che preoccupa del gap Irpef del lavoro autonomo è la tendenza: da anni continua non solo a non scendere ma addirittura ad aumentare, mentre quello complessivo cala”, chiosa Santoro. Stando alle stime aggiornate, nell’anno del lockdown la cifra sottratta dagli autonomi all’erario è scesa in valore assoluto a 27,6 miliardi dai 32 dell’anno prima, ma la propensione a sfuggire al fisco è salita al 68,7% dal 68,3 del 2019. Nel 2015 si fermava al 65,1%. L’andamento è in smaccata controtendenza rispetto al recupero dell’evasione Iva, per la quale il divario tra il gettito teorico e quello reale grazie a split payment e fatturazione elettronica è sceso dal 26,6% del 2015 al 19,3% (23,1 miliardi), e all’andamento del gap complessivo che si è ridotto del 3% tra 2015 e 2019. Dati positivi, che però potrebbero non bastare per centrare i target del Recovery plan se il governo non riuscirà a invertire la rotta anche sull’Irpef” ha dichiarato l’economista.

Si vedrà se il neo titolare del Tesoro ascolterà il consiglio. La flat tax introdotta nel 2011 dall’ultimo governo Berlusconiè stata un ingiustificato regalo ai ricchi possidenti immobiliari“, come ha spiegato Santoro. “Il dipartimento Finanze era già arrivato alla conclusione che l’effetto di emersione era stato molto piccolo rispetto alla perdita di gettito causata dalla minore aliquota. Ora sappiamo anche che l’emersione ha riguardato soprattutto i contribuenti con pochi immobili. I più ricchi, che magari di case ne hanno una decina e le fanno gestire da un’agenzia, hanno avuto solo un beneficio secco” ha aggiunto l’esperto.

Le proposte in contrasto con le idee del governo

Gli esperti ricordano che tra i punti più importanti per l’attuazione del Pnrr ci sono “selezioni più mirate dei contribuenti a maggiore rischio di evasione” grazie all'”adozione di strumenti di data analysis più avanzati e all’interoperabilità delle banche dati“. L’Agenzia ha messo a punto la “pseudonimizzazione dei dati” dei contribuenti per non renderli identificabili se non quando ci sono dei segnali di allarme e ha ottenuto il via libera dal Garante della Privacy. Dovrebbe partire l’uso di un software in grado di incrociare i dati delle dichiarazioni dei redditi con quelli dell’Archivio dei rapporti finanziari e delle fatture elettroniche. La relazione, inoltre, suggerisce alcune misure per ridurre l’evasione da omessa fatturazione. Dopo le sanzioni per chi non accetta il pos e l’obbligo di trasmettere ogni giorno alle Entrate l’importo delle transazioni con carta, si spera che le lettere di invito all’adempimento spontaneo siano trasformate in titoli che consentano di pagare subito il dovuto, con l’autorizzazione per il fisco di raccogliere ed elaborare informazioni dal web e dai social, come accade in Francia.

Le decisioni della Meloni

Giorgia Meloni nel 2021 aveva parlato di scandalo perché “il governo vuole autorizzare l’Agenzia delle Entrate-Riscossione a effettuare un accesso massivo all’Anagrafe dei rapporti finanziari per vedere in tempo reale la giacenza sui conti correnti ed effettuare i pignoramenti. Un meccanismo che viola la privacy di milioni di contribuenti“. Da quando è entrata nel governo ha preferito concentrarsi sulla pace fiscale e l’innalzamento del tetto al contante. Ha firmato, con Giorgetti, il Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all’evasione, che spiega che “si baserà sul potenziamento delle tecniche innovative di analisi dei dati, valutazione del rischio e di non compliance e monitoraggio dei comportamenti di soggetti a elevata pericolosità fiscale, grazie all’utilizzo di software specialistici che permettono l’applicazione di metodologie quali il machine learning, il text mining e la network analysis“. “Ci sono dei vincoli esterni legati all’obiettivo di riduzione del tax gap. Se la Commissione potrà accettare qualche modifica sugli investimenti del Pnrr, mi pare difficile che possa giustificare un allentamento della lotta all’evasione” ha specificato Santoro.