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Furto al Louvre: fermati due sospettati, la polizia cerca ancora i complici

Furto Louvre

Furto al Louvre: fermati due sospettati, proseguono le ricerche sugli altri complici. Chi sono i criminali sotto interrogatorio.

Il furto dei gioielli al Louvre ha scosso Parigi e l’intero mondo dell’arte, richiamando l’attenzione internazionale su uno dei musei più prestigiosi al mondo. L’audace colpo, messo a segno con metodi sofisticati e pianificazione accurata, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle collezioni e sulle reti criminali specializzate nel trafugare opere e oggetti di valore. Dietro l’apparente spettacolarità del gesto si cela un’indagine complessa, che ha portato alla rapida individuazione di alcuni sospetti.

Le operazioni e le indagini in corso per identificare gli altri colpevoli

Le indagini proseguono per individuare gli altri membri della banda e chiarire se il colpo fosse finalizzato a un guadagno immediato o se facesse parte di una rete specializzata nel traffico d’arte. La procuratrice generale di Parigi ha riferito che oltre 150 reperti sono stati raccolti dalla scena del crimine, tra cui capelli rinvenuti in un casco, utili a identificare i responsabili.

Gli otto gioielli della collezione di Napoleone, del valore stimato di 88 milioni di euro, non sono ancora stati recuperati.

Furto al Louvre, svolta nelle indagini: presa metà banda, chi sono i ladri arrestati

È terminata la caccia ai responsabili del furto dei gioielli al Louvre di Parigi. Sabato sera, 25 ottobre, la polizia ha arrestato due uomini sospettati di far parte della banda che, una settimana fa, aveva sottratto nove preziosi gioielli dalla Galleria Apollo, utilizzando un montacarichi e approfittando di un accesso incustodito del museo. Secondo quanto riportato da Le Parisien, i due fermati sarebbero membri di un gruppo di quattro persone, specializzato in colpi su commissione. Si tratta di pregiudicati già noti alle forze dell’ordine per reati simili.

L’arresto dei sospetti è avvenuto in due diverse operazioni coordinate. Uno dei due uomini è stato bloccato all’aeroporto Roissy-Charles de Gaulle mentre si preparava a partire per l’Algeria, sotto la sorveglianza della Brigata per la Repressione del Banditismo e delle forze di polizia di frontiera. Poco dopo, il complice è stato fermato nella regione parigina della Seine-Saint-Denis dalla polizia giudiziaria. Entrambi sono stati portati negli uffici della brigata anticrimine, con un fermo che può durare fino a 96 ore.