> > Gelato in assaggio a 50 centesimi: clienti insoddisfatti e polemiche tra i ge...

Gelato in assaggio a 50 centesimi: clienti insoddisfatti e polemiche tra i gelatai

assaggio gelato 50 centesimi

Assaggiare i gusti di gelato a 50 centesimi: la gelateria La Chicca di Forte dei Marmi nel mezzo della controversia.

Provare il gelato prima di acquistarlo è una pratica comune per molti clienti che vogliono scegliere il gusto perfetto senza sorprese. Ma cosa succede quando la degustazione non è più gratuita? A Forte dei Marmi, la gelateria La Chicca ha deciso di far pagare 50 centesimi per ogni assaggio, scatenando un acceso dibattito tra i clienti.

C’è chi vede questa scelta come un modo per valorizzare il prodotto e chi la giudica una mossa poco corretta.

Il dibattito tra clienti esigenti e negozi tra deterrenti e necessità

Il dibattito sul far pagare per un test non è nuovo. A Forte dei Marmi nel 2023, un negozio di scarpe aveva esposto un cartello che richiedeva 20 euro per provare i prodotti, una misura deterrente contro chi acquistava online dopo averli testati in negozio; tuttavia, il titolare precisò che quella cifra non sarebbe stata effettivamente richiesta. Nel 2019, a Mirandola, un negozio di articoli sportivi chiese 10 euro a una cliente che provò delle scarpe senza comprarle.

Gelato, l’assaggio si paga 50 centesimi: è polemica

Federica Fortini e suo marito Massimiliano Amaducci, gestori del locale versiliese, hanno introdotto la novità dell’assaggio a pagamento: una piccola palettina per degustare una specialità particolare al costo di 50 centesimi. Questa iniziativa, prevedibilmente, ha suscitato diverse reazioni di sdegno, mentre i due proprietari motivano la loro scelta. L’idea risale all’estate scorsa, quando sulla vetrina de “La Chicca” apparve per la prima volta il cartello in inglese: “you pay €0,50 cents to taste the ice cream”. Ora, dopo una recensione negativa su Google, i due titolari hanno rimosso il cartello, ma il problema rimane.

I proprietari spiegano però che non è una questione di soldi, ma un messaggio contro chi abusa della cortesia chiedendo troppi assaggi con atteggiamento pretenzioso:

“Si definiva ‘barbonata’ ciò che invece voleva solo essere un messaggio rivolto a chi spesso se ne approfitta e chiede di assaggiare non uno, ma diversi gusti in maniera anche maleducata, con un tono di pretesa, come se fosse un obbligo. A chi lo fa, d’ora in poi diremo che si può provare solo un gusto”, aggiunge Federica Fortini a Il Gusto.

Sottolineano che, soprattutto nei momenti di grande afflusso, questa pratica rallenta il servizio:

“Per il rispetto non solo per noi che lavoriamo dietro il bancone ma soprattutto per chi viene dopo e aspetta molto più tempo. Ma ripeto non abbiamo problemi a far provare a tutti se però la richiesta è educata e non si chiede di assaggiare alla fine quasi un gelato intero gratuitamente”.

Fortini ha spiegato che, per chi è indeciso tra molti gusti o vuole scoprire un ingrediente nuovo, sono felici di far provare il gelato gratuitamente. Non si tratta quindi di taccagneria, ma di un invito a rispettare chi lavora, limitando le richieste di assaggi, soprattutto per non rallentare il servizio e non far aspettare troppo chi viene dopo.

Oltre alle polemiche, molti gelatai hanno espresso la loro opinione sull’argomento. Come riportato da Repubblica, Gianfrancesco Cutelli, della gelateria Dei Coltelli a Pisa, conferma che da sempre offrono assaggi gratuiti, anche in caso di grande affluenza, e mai metterebbero un cartello per farli pagare. Anche Gelato San Lorenzo a Roma sottolinea che i clienti sono sempre invitati a provare i gusti, soprattutto quelli nuovi, senza alcun costo, e che chi assaggia solitamente procede all’acquisto senza problemi.