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Governo Meloni, di quanto aumenteranno le pensioni minime da gennaio 2023 con la legge di bilancio?

pensioni minime gennaio 2023

Il Governo Meloni ha approvato la legge di bilancio: cosa cambia per le pensioni minime a partire dal mese di gennaio 2023?

Di quanto aumenteranno le pensioni minime a partire dal mese di gennaio 2023? E quali sono tutte le indicazioni inserite nella legge di bilancio recentemente approvata dal Governo Meloni?

La legge di bilancio del Governo Meloni

Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio: per la manovra, sono stati stanziati circa 35 miliardi di euro dei quali 21 sono stati destinati a contrastare gli effetti del caro energia. Per quanto riguarda le pensioni, è stata confermata l’introduzione di Quota 103 che consentirà di andare in pensione nel 2023 ai cittadini che hanno compiuto 62 anni di età e sono in possesso di 41 anni di contributi. La misura ponte tra la legge Fornero e la riforma strutturale del sistema pensionistico rimarrà in vigore solo per il prossimo anno e sarà vincolata ai requisiti fissati per legge. Inoltre, chi deciderà di sfruttare Quota 103 non potrà avere una pensione superiore a cinque volte la minima fino al compimento dei 67 anni d’età. Invece, chi sceglie di restare a lavoro rifinanziato potrà contare sul bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10%.

Sul tema delle pensioni, il Governo ha anche annunciato di essere pronto a procedere con un innalzamento delle pensioni minime. A confermalo è stato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa.

Di quanto aumenteranno le pensioni minime da gennaio 2023 con la legge di bilancio?

Come cambieranno quindi le pensioni minime a partire dal mese di gennaio 2023? Per le pensioni minime, è stata annunciata una indicizzazione al 120%: si prevede, quindi, un aumento degli importi pari quasi a 600 euro, dai 524 euro attuali, per 13 mensilità. Sinora, per il 2023, era previsto un incremento di appena 38 euro che avrebbe portato le minime a 562 euro (+7,3%) a causa del recupero dell’inflazione, secondo quanto previsto dal decreto firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il Governo, tuttavia, ha optato per un ulteriore aumento che raggiunge la soglia dei 600 euro con un’indicizzazione del 120% rispetto all’inflazione e un aumento dell’assegno di circa 45 euro al mese, facendo arrivare le pensioni minime a 570 euro.

Se per le pensioni minime la rivalutazione è del 120%, gli aumenti calano all’aumentare dell’assegno Inps. “Rivaluteremo le pensioni con le minime al 120% ma con un meccanismo di aumento fino a 2.000 euro e poi mano a mano l’aumento diminuisce fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5 mila per le quali l’indicizzazione la finiamo al 35%. Abbiamo deciso di rivalutare le pensioni minime del 120%, l’aumento maggiore in rapporto all’inflazione lo avranno le pensioni più basse”, ha spiegato il premier in conferenza stampa.