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Greta Thunberg e l'assalto umanitario: testimonianze choc dalla nave fermata

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Israele intercetta una nave umanitaria con Greta Thunberg a bordo: ecco la testimonianza scioccante.

Un dramma in mare ha coinvolto un gruppo di attivisti umanitari, tra cui la nota attivista svedese Greta Thunberg. La nave, che trasportava aiuti per Gaza, è stata fermata dalla marina israeliana, scatenando una serie di eventi che hanno deluso e allarmato i presenti. Secondo le dichiarazioni di Baptiste André, un medico francese a bordo, gli agenti israeliani avrebbero deriso i passeggeri e li avrebbero privati del sonno, in particolare la Thunberg.

Il racconto di Baptiste André

André ha raccontato il suo rientro in Francia, descrivendo un’atmosfera tesa e inquietante. “Quando qualcuno si addormentava, gli agenti alzavano il volume della musica e iniziavano a ballare”, ha dichiarato, sottolineando la mancanza di violenza fisica ma evidenziando atti di scherno e umiliazione. I passeggeri, ha detto, hanno avuto difficoltà ad accedere a cibo e acqua, una situazione che ha alimentato il clima di ansia a bordo.

La missione della nave Madleen

La Madleen, nave organizzata dalla Freedom Flotilla Coalition, è partita dall’Italia il 1° giugno con l’obiettivo di portare aiuti umanitari ai civili di Gaza. Ma il sogno di portare sollievo si è trasformato in un incubo. Intercettata dai militari israeliani a circa 200 chilometri dalla costa di Gaza, la nave è stata costretta a fermarsi, e la sua crew è stata arrestata.

Le dichiarazioni di Greta Thunberg

In un video pre-registrato, Thunberg ha definito l’accaduto un vero e proprio “intercettamento e rapimento”. Ha esortato il governo svedese a esercitare pressioni sul Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Questo viaggio era una protesta pacifica contro il blocco di Gaza e la crisi umanitaria in atto”, ha affermato l’attivista. La sua voce, carica di emozione, ha risuonato forte e chiara, attirando l’attenzione internazionale.

Reazioni e conseguenze

La reazione del governo israeliano non si è fatta attendere. Hanno minimizzato l’operazione, definendola una violazione del blocco navale e una mera manovra di pubblicità, etichettando la nave come una “selfie yacht”. Una risposta che ha sollevato ulteriori polemiche e interrogativi sulla reale intenzione della missione umanitaria.

Situazione attuale dei passeggeri

Quattro dei passeggeri, tra cui Thunberg e André, hanno accettato di firmare documenti di espulsione e tornare a casa entro la serata di martedì. Gli altri membri dell’equipaggio, inclusa l’europarlamentare francese Rima Hassan, rimangono in custodia in attesa di un’udienza. La tensione è palpabile, e la situazione continua a evolversi.

Un futuro incerto

Il destino di questi attivisti solleva interrogativi importanti: quali saranno le ripercussioni di questa azione? Come reagiranno i governi di fronte a queste violazioni dei diritti umani? Gli sviluppi sono attesi con ansia, e la comunità internazionale osserva con attenzione.