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Raid a Gaza, giornalisti di Al Jazeera trovano la morte: chi erano le vittime

giornalisti a gaza

Raid a Gaza: due giornalisti e tre cameraman di Al Jazeera uccisi, aumenta l’allarme per la sicurezza dei reporter in guerra.

Un raid a Gaza ha causato la morte di cinque giornalisti di Al Jazeera, segnando un tragico episodio nel contesto del conflitto in corso. Le vittime, tutte impegnate nel raccontare gli eventi sul terreno, rappresentavano una voce fondamentale per la copertura mediatica della crisi. Questo attacco ha suscitato condanne a livello internazionale, sollevando nuovamente il dibattito sulla sicurezza dei reporter in zone di guerra e sull’importanza della tutela della libertà di stampa in contesti così delicati.

Raid a Gaza, giornalisti e cameraman di Al Jazeera trovano la morte

La televisione satellitare Al Jazeera ha confermato la morte di due suoi reporter e tre cameraman, deceduti durante un raid israeliano nella Striscia di Gaza. Tra le vittime figura Anas al-Sharif, volto noto dell’emittente, che l’esercito israeliano ha indicato come un “terrorista” che si sarebbe spacciato per giornalista.

Secondo Al Jazeera, l’attacco ha colpito in modo mirato una tenda utilizzata dai suoi operatori davanti all’ospedale di al-Shifa a Gaza City. L’emittente ha definito l’episodio come un attacco premeditato contro la libertà di stampa.

Guerra a Gaza, raid uccide giornalisti di Al Jazeera: le accuse israeliane e le reazioni palestinesi

L’Autorità nazionale palestinese e Hamas hanno condannato con forza l’attacco, definendolo un tentativo di silenziare chi documenta la situazione a Gaza. Hamas ha descritto l’azione israeliana come la più ampia repressione contro giornalisti mai registrata in un conflitto, denunciando una grave violazione dei diritti umani.

Il Comitato per la protezione dei giornalisti ha criticato le campagne israeliane di delegittimazione contro i reporter, definendo inaccettabile il fatto che i giornalisti vengano trattati come obiettivi militari. Nel maggio 2024, Israele aveva già vietato la trasmissione di Al Jazeera nel paese, chiudendo gli uffici locali e accusando ripetutamente il network di collegamenti con Hamas.

Raid a Gaza, giornalisti e cameraman di Al Jazeera trovano la morte: chi erano le vittime

Tra le vittime si trova Anas al-Sharif, un corrispondente di 28 anni noto per i suoi reportage quotidiani dalla Striscia di Gaza. Poco prima di morire, al-Sharif aveva segnalato intensi bombardamenti israeliani su Gaza City attraverso il suo profilo su X, e aveva anche scritto una lettera premonitrice in cui esprimeva il suo impegno per la verità e il dolore per non poter vedere crescere i suoi figli.

L’esercito israeliano ha sostenuto che Anas al-Sharif fosse a capo di una cellula terroristica di Hamas responsabile del lancio di razzi contro civili e militari israeliani. Ha inoltre confermato l’operazione su Telegram, definendo il giornalista un “terrorista travestito da reporter”. Al Jazeera ha respinto tali accuse, denunciando invece un raid diretto contro i propri giornalisti.

Con lui è morto anche Mohammed Qreiqeh, un altro corrispondente di Al Jazeera, mentre Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal e Moamen Aliwa, tutti cameraman o assistenti dell’emittente, hanno perso la vita durante lo stesso attacco.

 

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