La storia delle gemelle Kessler si è conclusa con un addio condiviso e pianificato nei minimi dettagli. Ellen, segnata da un ictus e da altri problemi di salute, e Alice, legata a lei da un affetto indissolubile, hanno deciso di porre fine insieme alla loro vita a 89 anni, un gesto che riflette la complicità e l’intimità che le ha accompagnate per tutta la vita.
L’addio pianificato delle gemelle Kessler: il ricordo della contessa Gräfin
La contessa di Castell-Rüdenhausen, al quotidiano monacese TZ, ha condiviso aneddoti sull’amicizia che le legava alle due sorelle: “Erano diventate entrambe così gentili. Prima mi rimproveravano spesso di interromperle. Ma recentemente Ellen mi guardava solo con affetto, senza dire nulla. Alice, come un capitano in alto mare, ha guidato entrambe attraverso il mare della vita. Fino alla fine“.
La loro scelta, accuratamente pianificata e condivisa fino all’ultimo momento, testimonia il legame indissolubile e l’amore profondo che le ha unite per tutta la vita.
«Ha avuto un ictus, era depressa», le rivelazioni dell’amica delle gemelle Kessler
Alice ed Ellen Kessler, famose in tutto il mondo come le gemelle Kessler, si sono spente insieme il 17 novembre, ricorrendo al suicidio assistito a 89 anni. La loro amica di lunga data, Gabriele Gräfin, ha rivelato alcuni dettagli sulle condizioni di salute delle sorelle e sugli ultimi momenti condivisi.
“Ellen aveva avuto un ictus, problemi cardiaci, ma soprattutto una forte depressione. Era malata. Alice invece no. Aveva naturalmente i normali disturbi che si hanno a 89 anni“, ha spiegato la contessa, confermando che Alice è voluta rimanere accanto alla sorella fino all’ultimo istante.
Due giorni prima del loro addio, le gemelle avrebbero preparato pacchetti contenenti gioielli e lettere per amici intimi, tra cui proprio la contessa Gräfin. “Ogni martedì ci incontravamo al nostro tavolo fisso“, ha ricordato, “anche quello precedente alla loro morte. Era tutto come al solito. Non sapevo che le avrei viste per l’ultima volta. È terribilmente triste“.