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Il comunicato della RAI sul caso Amadeus: "Ricostruzioni false e dannose per l'azienda"

RAI Amadeus

La replica tanto attesa della RAI sul caso Amadeus è arrivata: il comunicato stampa ufficiale

La RAI, sulle numerose ricostruzioni diffuse sul rapporto con Amadeus, ribadisce in una nota ufficiale che “si tratta di interpretazioni dei fatti tanto false quanto dannose per l’azienda”.

Il comunicato ufficiale RAI su Amadeus

«In merito alle numerose ricostruzioni apparse in questi giorni sui media e relative all’eventualità della conclusione del rapporto tra il Servizio Pubblico e Amadeus, Rai ribadisce che si tratta di interpretazioni dei fatti tanto false quanto dannose per l’azienda»

L’azienda, inoltre, ha aggiunto:

«Ricostruzioni che appaiono tanto più fantasiose quando fanno riferimento a presunte pressioni che Rai avrebbe esercitato nei confronti di Amadeus che invece, come da lui stesso più volte ripetuto anche durante l’ultimo Festival di Sanremo, ha sempre goduto, nelle proprie scelte, della massima autonomia e libertà, che gli sono state riconosciute e garantite dalla Rai stessa, in nome della stima e della profonda fiducia, assolutamente mai venute meno».

Il sindacato dei giornalisti RAI

«Il possibile addio di Amadeus rischia di essere l’ennesimo duro colpo per la Rai. Una perdita che potrebbe avere gravi ripercussioni sugli ascolti ed anche sui conti dell’azienda. Un probabile passaggio a una rete concorrente, purtroppo non il primo, che non può non preoccupare, riconducibile ad un vertice che ha occupato manu militari il Servizio Pubblico. La Rai a guida Sergio Rossi è attenta solo alle sollecitazioni della maggioranza di governo e dei partiti di genere. Tace di fronte a norme sulla par condicio, che rischiano di far fuggire altri telespettatori, e investe su costosissimi programmi flop».

La replica dell’amministratore delegato della RAI, Roberto Sergio

«Una infinità di false notizie, riferite al contratto di Amadeus, anche attraverso autorevoli testate, stanno danneggiando l’azienda Rai. Tutto questo è inaccettabile».