Era ancora buio. L’alba non era ancora salita sulle creste del Monte Bianco quando, poco prima delle sei del mattino, tutto è cambiato. Un nuovo incidente sul Monte Bianco ha segnato la quiete delle prime ore, scuotendo la montagna e chi la ama.
Incidente sul Monte Bianco, muore giovane alpinista: ecco la dinamica dell’incidente
Una 24enne americana stava affrontando la via normale, quella che tanti scelgono per salire. Ma anche quella che, spesso, non lascia scampo.
Era nel tratto del couloir du Goûter, uno dei punti più insidiosi. Lì, ogni passo pesa. Ogni rumore è una possibilità. E stamattina, giovedì 12 giugno, qualcosa ha spezzato il silenzio: delle pietre sono cadute, improvvise. Un attimo prima della traversata. La giovane — secondo quanto ricostruito dal Peloton de gendarmerie de haute montagne (Pghm) di Chamonix — avrebbe perso la calma. Ha accelerato. Forse per paura. Forse per istinto. Ma il terreno non perdona. È scivolata. È precipitata.
Non sarebbe stata colpita da quei massi. No. Il panico, quello sì. Il suo corpo è stato ritrovato più tardi, alla base della parete. I soccorritori hanno potuto solo confermare ciò che si temeva già. Questo ultimo incidente sul Monte Bianco riporta ancora una volta all’attenzione i rischi concreti della montagna, dove un solo errore può essere fatale.
Nuovo incidente sul Monte Bianco, si aggrava il bilancio delle vittime sulle Alpi
Non è la prima volta. E, purtroppo, non sarà l’ultima. La primavera sul Monte Bianco quest’anno ha il sapore amaro delle statistiche nere. Ogni stagione porta con sé storie di fatica e dolore, e questo incidente sul Monte Bianco si aggiunge a un triste elenco che pesa come un macigno.
Lunedì 9 giugno, altri due nomi si sono aggiunti alla lista. Due alpinisti francesi, un uomo e una donna, entrambi dell’Ain, sono stati trovati senza vita ai piedi dell’Aiguille du Tricot. Erano partiti insieme. Non sono mai tornati.
E ancora prima, il 13 maggio. Un giovane stava volando — letteralmente — durante una discesa in speed riding dall’Aiguille du Midi. Un volo che non ha lasciato scampo. Sempre a maggio, un altro sciatore è caduto in un crepaccio mentre scendeva dal Monte Bianco. Anche lui, morto.
È la montagna. Magnifica. Letale. A volte basta una distrazione. O solo il momento sbagliato. E ci si ritrova a scrivere, ancora, le stesse parole. Con dentro nomi diversi, età diverse, ma un’unica verità: quassù, il margine d’errore non esiste.