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Intolleranza ai rumori: ecco chi ne soffre

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Il 20% della popolazione soffre di intolleranza a qualsiasi tipologia di rumore, anche a quelli che possono sembrare più innocui, come gli scatti di una penna oppure uno sbadiglio. La “misofonia” o intolleranza ai rumori  colpisce il 20% della popolazione e molti neppure ne sono a conoscenza. ...

Il 20% della popolazione soffre di intolleranza a qualsiasi tipologia di rumore, anche a quelli che possono sembrare più innocui, come gli scatti di una penna oppure uno sbadiglio. La “misofonia” o intolleranza ai rumori colpisce il 20% della popolazione e molti neppure ne sono a conoscenza. In cosa consiste e come si manifesta un disturbo del genere? Letteralmente il termine misofonia significa “odio per i suoni”. È un disturbo del sistema nervoso centrale che provoca reazioni esagerate di irritazione e di rabbia di fronte a rumori fastidiosi come i denti che spezzano il pane, la masticazione, un semplice sbadiglio. Di certo è una patologia lieve ed anche poco conosciuta, ma chi ne soffre ha bisogno di confrontarsi e scambiarsi esperienze al riguardo tramite siti specifici.

La misofonia, a detta di chi ne è colpito, impedisce di concentrasi su qualsiasi attività se si percepisce un suono o un rumore ritenuto molesto: il taglio delle unghie, il rumore di chi mangia una zuppa o mastica chewing gum, lo scrocchiare delle dita e addirittura gli sbadigli ad alta voce. In genere questa patologia colpisce durante l’età dell’adolescenza e nella maggior parte dei casi è ereditaria.