Un violento attacco missilistico ha colpito il sud di Israele nelle prime ore del mattino, infliggendo gravi danni alla città di Beer Sheva. Secondo fonti locali, diversi edifici residenziali sono stati distrutti e si contano numerosi feriti, mentre le sirene d’allarme hanno risuonato a lungo. L’episodio segna una nuova, drammatica escalation della guerra in Medio Oriente.
Raid contro Israele, Beer Sheva gravemente danneggiata
Un missile balistico partito dall’Iran è riuscito a eludere i sistemi di difesa israeliani e ha colpito la città di Beer Sheva, situata nel centro-sud del Paese. Lo riferiscono fonti giornalistiche locali, precisando che l’impatto ha causato danni materiali. Il missile ha provocato un cratere nel terreno, incendiando diversi veicoli e causando il cedimento di facciate di edifici e balconi. Le Ferrovie israeliane hanno reso noto che la stazione di Beer Sheva Nord è stata chiusa a causa dei danni subiti. Inoltre, il sito Microsoft di Beer Sheva è stato preso di mira dalle Guardie rivoluzionarie iraniane, che lo hanno attaccato accusandolo di collaborare con l’esercito israeliano.
In mattinata, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) avevano annunciato l’attivazione delle sirene d’allarme nell’area meridionale dello Stato a seguito del lancio di razzi dall’Iran. L’esercito aveva reso noto tramite Telegram che diversi missili erano stati individuati in rotta verso il territorio israeliano e che le unità competenti stavano operando per tentare l’intercettazione.
Secondo quanto riportato dal servizio nazionale di emergenza Magen David Adom (MDA), cinque persone hanno riportato ferite lievi nell’attacco avvenuto a Beer Sheva. I danni più gravi si sono verificati in alcuni complessi residenziali colpiti direttamente. Le persone coinvolte avrebbero subito conseguenze legate principalmente all’onda d’urto e all’inalazione di fumo, mentre uno dei feriti avrebbe riportato un trauma contusivo.
L’IDF ha successivamente ipotizzato che un guasto tecnico al sistema di intercettazione possa aver impedito l’abbattimento del missile, che ha colpito nuovamente la città già bersaglio di attacchi nelle ultime ore.
Guerra Israele-Iran, Crosetto: “L’Italia non entrerà in guerra”
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenuto nella trasmissione Dritto e Rovescio in onda su Retequattro, ha escluso categoricamente l’ipotesi di un coinvolgimento militare dell’Italia in un eventuale conflitto con l’Iran. Secondo il ministro, non vi è alcuna intenzione politica né possibilità costituzionale che il Paese possa inviare truppe o mezzi aerei per colpire obiettivi iraniani, sottolineando come tale scenario sia da considerarsi fuori discussione.
Riguardo all’eventualità che gli Stati Uniti decidano di intervenire militarmente, Crosetto ha ricordato che le basi militari americane presenti sul territorio italiano sono regolate da un accordo risalente ai primi anni Cinquanta. Tale intesa stabilisce che Washington può utilizzare le strutture solo previo esplicito consenso da parte del governo italiano e con una chiara comunicazione delle finalità d’uso. Al momento, ha precisato, nessuna richiesta in tal senso è stata avanzata.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha invitato gli italiani presenti in Iran, in particolare a Teheran, a lasciare il Paese il prima possibile, definendo la capitale come l’area più esposta al rischio, anche a causa della libertà d’azione degli israeliani sul territorio. Ha inoltre spiegato che l’unica via di evacuazione attualmente percorribile è via terra, lungo un tragitto di oltre 1.500 chilometri fino a Baku, in Azerbaigian, da cui è possibile rientrare in Italia. Secondo il ministro, la permanenza in Iran è troppo rischiosa, considerando l’evoluzione del conflitto e l’uso crescente di armi sofisticate.