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Israele, bombe sulla Striscia di Gaza per colpire Hamas

Israele bombarda la Striscia di Gaza

Il primo ministro Netanyahu ha riferito che lo stato ebraico ha condotto il suo più importante attacco della storia contro gli obiettivi di Hamas.

Era dal 2014 che non si registrava un attacco di questa portata: la guerra infinita tra Israele e Gaza continua a mietere vittime. Nella notte tra il 14 e il 15 luglio lo stato ebraico ha risposto al fuoco del gruppo radicale palestinese bombardando la Striscia di Gaza: due adolescenti hanno perso la vita, in 12 risultano feriti dalle esplosioni.

Benjamin Netanyahu ha dichiarato che questo attacco è stato il più grande dopo quello sferrato nell’inverno di quattro anni fa. “L’esercito ha inflitto ad Hamas il suo colpo più duro dopo l’operazione Margen Protector” sono queste le parole pronunciate in video dal primo ministro israeliano che alludono palesemente all’offensiva condotta contro il movimento islamista palestinese.

Gaza e il conflitto infinito

L’annuncio di Hamas per il cessate il fuoco era giunto sabato 14, dopo un violento attacco israeliano all’enclave palestinese. Nonostante la tregua pare che a poche ore di distanza Gaza abbia sferrato un attacco missilistico (che però non ha provocato danni o perdite tra gli abitanti): la tensione si sarebbe contenuta dopo l’intesa tra Hamas e la Jhiad islamica per fermare il crescendo di violenza.

Grazie alla mediazione egiziana si è raggiunto l’accordo per il cessate i fuoco, patto dalle sembianze risolutive giunto successivamente all’ondata di attacchi aerei sferrati da Israele e dei razzi lanciati da Gaza. La conferma è arrivata da Fawzi Barhoum, portavoce di Hamas “Abbiamo acconsentito all’offerta egiziana per il ritorno al cessate il fuoco per fermare questa escalation”.

Il conflitto nella Striscia di Gaza

Tre israeliani sono rimasti feriti a Sderot (città nel distretto meridionale di Israele) dai razzi qassam. Avigdor Liberman, ministro delle Difesa israeliano ha risposto senza mezzi termini alle volontà dell’enclave palestinese che governa Gaza “Spero che Hamas si renda conto che, se non si fermano, pagheranno un prezzo pesante” -lo riporta il Jerusalem Post- “Abbiamo tollerato un week-end di tempesta e per la prossima settimana è importante sottolineare che non abbiamo alcuna intenzione di accettare altri razzi, aquiloni o droni: niente. Hamas ha subito un colpo enorme: abbiamo distrutto tunnel, luoghi di produzione e stoccaggio di armi e munizioni. Il 90 per cento dei missili e’ caduto in campi aperti o e’ stata intercettata. Quei razzi hanno messo a rischio la sicurezza di Israele e non possiamo accettare che la gente corra nei rifugi”.

Il culmine della violenza e delle tensioni si sono registrate dopo mesi e mesi di proteste contro Israele. Le rivolte invocavano il diritto dei palestinesi al rimpatrio nei villaggi di appartenenza e la cessione degli attacchi militari di pari passo con il blocco economico imposto alla Striscia di Gaza nel 2007. L’esercito di Netanyahu ha trucidato più di 130 palestinesi: al confine, durante la protesta del 13 luglio, un adolescente sui 15 anni è stato ucciso dai soldati dello stato ebraico.