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L’addio di Draghi al governo e cosa succederà con l’agenda dell’esecutivo

Il premier "uscente" Mario Draghi

Cosa rischia il paese con il forfait del premier annunciato per oggi alla Camera, l’addio di Draghi al governo e cosa succederà con l’agenda dell’esecutivo

L’addio di Mario Draghi al governo fa il paio con cosa succederà con l’agenda dell’esecutivo che è alle battute finali. Dal gas al cuneo fiscale passando per il nodo pensioni sono molti punti considerati “in bilico”. Il governo probabilmente resterà in carica solo per gli affari correnti e lo sconto delle accise prorogato fino al 21 agosto. Il dato è che il decreto di luglio rischia un’emorragia di provvedimenti. 

L’addio di Draghi e cosa succederà 

Se infatti saranno recuperabili gli aiuti sulle bollette il taglio del cuneo fiscale e quello dell’Iva resteranno al palo, così come il Ddl concorrenza e la riforma fiscale. Il vero snodo è quello del Pnrr. All’Italia toccherebbe il rateo da 19 miliardi di euro ma a patto che 55 obiettivi andassero a meta entro il 31 dicembre 2022.  La riforma del cuneo fiscale ad esempio, come spiega Open, “avrebbe portato 100-150 euro in più nelle tasche dei lavoratori che guadagnano di meno”. E il reddito di cittadinanza? 

La rata del Pnrr e il Recovery Plan

Nessuna correzione o miglioria, senza contare che sul Recovery Plan gli obiettivi raggiunti sono tanti ma non tutti. Anche ferrovie, banda larga ed asili nido potrebbero risentire della caduta del governo, così come il disegno di legge sulla concorrenza e le concessioni balneari. E l’energia? Tutto o quasi al palo, inclusa la possibile installazione dei due rigassificatori a Ravenna e Piombino.