L’eminenza grigia già di Boris Eltsin ed oggi di Vladimir Putin Sergey Karaganov lo ha detto in una intervista al Corriere della Sera: “Potrebbero essere colpiti obiettivi in Europa”. Il consigliere storico dello “zar” e padre della “dottrina Putin” vede due Ucraine e non esclude attacchi alla Nato. Karaganov fu uno dei primi a teorizzare l’invasione dell’Ucraina, salvo poi spergiurare a febbraio che non era nei piani.
Karaganov: “Colpiti obiettivi in Europa”
Quali sono le “due Ucraine” che vede Karaganov? “Una amichevole con noi, l’altra neutrale e demilitarizzata. L’Ucraina è stata costruita dagli Stati Uniti e altri Paesi Nato come una punta di diamante per avvicinare la macchina militare occidentale al cuore della Russia. Vediamo ora quanto fossero preparati alla guerra”. Poi il giudizio su Kiev: “Stava diventando come la Germania nel 1936. La guerra era inevitabile, abbiamo deciso di colpire prima che la minaccia diventasse più letale, noi sappiamo che l’articolo 5 della Nato, che afferma che un attacco a un Paese dell’Alleanza è un attacco a tutti, non funziona. Non c’è garanzia automatica che l’Alleanza intervenga. Ma questo allargamento è quello di un’alleanza aggressiva. È un cancro e noi volevamo fermare la metastasi”.
“Via i non patrioti dalla Russia che decide”
E sugli effetti interni della guerra? “Questa operazione militare sarà usata per ristrutturare la società russa: diventerà più militante, spingendo fuori dall’élite gli elementi non patriottici”. E in chiosa truce sull’escalation: “Purtroppo diventa sempre più probabile. Gli americani e i loro partner Nato continuano a inviare armi all’Ucraina. Se va avanti così, degli obiettivi in Europa potrebbero essere colpiti o lo saranno per interrompere le linee di comunicazione”.