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Maurizio Landini è stato rieletto segretario della CGIL: le prime parole

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Le prime parole del Segretario generale CGIL Maurizio Landini al congresso di Rimini

Si tratta di un “elezione bulgara” quella che ha visto Maurizio Landini riconfermato alla guida della CGIL. Al termine del congresso svoltosi a Rimini, il leader appena rieletto ha preso la parola rispondendo a quanto detto il giorno prima dal premier Meloni. Forte della nuova leadership, Landini ha attaccato su diversi fronti, paventando l’unione con gli altri sindacati per fare uno sciopero decisamente corposo.

Le cifre della rielezione di Maurizio Landini come segretario della CGIL

I numeri parlano chiaro in questo caso: non c’è storia. Maurizio Landini si è confermato, o meglio è stato confermato, leader indiscusso della CGIL, la sua elezione vede una percentuale altissima di voti per la sua persona: 94,2% di sì. Sui 263 votanti, quelli favorevoli a Landini sono stati 243, che è dunque stato rieletto segretario generale CGIL al termine del XIX congresso del sindacato.

Tra i tanti temi di attrito tra li segretario generale del sindacato ed il premier, la manovra fiscale prossima ad essere attuata: “non siamo assolutamente d’accordo con la delega” approvata giovedì in Consiglio dei ministri. In un Paese in cui “il 94% dell’Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati, che ha 100 miliardi di evasione e dove le rendite hanno una tassazione inferiore al lavoro. Non siamo più disponibili ad accettare l’idea di un sistema fiscale che continua a gravare sui lavoratori dipendenti e pensionati”, un sistema che deve rispettare il principio della progressività, rimarca il leader della Cgil. Serve “una seria riforma fiscale per un nuovo patto di cittadinanza”.