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Lukoil sospende le operazioni in Iraq a causa delle sanzioni internazionali: ecco cosa significa per il mercato energetico

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Lukoil interrompe le operazioni in Iraq a causa delle sanzioni, dichiarando lo stato di forza maggiore.

Negli ultimi mesi, le tensioni geopolitiche hanno avuto un impatto significativo sull’industria energetica globale, in particolare per le aziende russe come Lukoil. La compagnia ha recentemente annunciato la forza maggiore nel suo campo petrolifero di West Qurna-2, una delle risorse più importanti in Iraq. Questa situazione è il risultato delle sanzioni occidentali imposte, le quali hanno causato complicazioni operative e finanziarie inaspettate.

Lukoil e il campo di West Qurna-2

Il campo petrolifero di West Qurna-2, situato a circa 65 chilometri a nord-ovest del porto di Basra, è considerato uno dei più grandi al mondo, con una produzione giornaliera di circa 480.000 barili. Questa produzione rappresenta circa il 9% dell’intera output petrolifera irachena. Lukoil ha acquisito una quota del 75% in questo progetto nel 2014, con piani iniziali di investimenti superiori ai 30 miliardi di dollari.

Implicazioni delle sanzioni

Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dal Regno Unito hanno avuto un impatto diretto sulle operazioni di Lukoil. Fonti locali riportano che le autorità petrolifere irachene hanno bloccato tutti i pagamenti in denaro e in petrolio destinati alla compagnia russa. Un funzionario iracheno ha affermato che i pagamenti a Lukoil rimarranno congelati finché non verranno trovati intermediari non soggetti a sanzioni.

Effetti sulla produzione e sul personale

In seguito alla dichiarazione di forza maggiore, Lukoil ha comunicato al Ministero del Petrolio iracheno la propria incapacità di proseguire le normali operazioni al campo di West Qurna-2. Questa situazione offre alla compagnia una protezione legale dalle penali previste nel contratto. Tuttavia, se non si giungerà a una soluzione entro sei mesi, Lukoil potrebbe valutare la cessazione totale della produzione e l’uscita dal progetto.

Contratti e personale

Oltre alle difficoltà economiche, Lukoil ha deciso di terminare tutti i contratti con il personale straniero presente nel campo, mantenendo esclusivamente i dipendenti russi e iracheni. Questa scelta mette in evidenza l’impatto delle sanzioni sulla capacità operativa della compagnia. Inoltre, la cancellazione di tre spedizioni di petrolio, che ammontano a circa 4 milioni di barili, ha ulteriormente complicato la situazione.

Situazione attuale e implicazioni future

Lukoil, la più grande compagnia petrolifera privata russa, non ha rilasciato commenti ufficiali riguardo alla dichiarazione di forza maggiore in Iraq. Tuttavia, la situazione evidenzia come le sanzioni internazionali possano avere ripercussioni dirette e significative sulle operazioni aziendali e sull’economia di un paese. La comunità internazionale e gli analisti energetici continueranno a monitorare gli sviluppi in Iraq, in quanto la stabilità del settore energetico è cruciale non solo per l’Iraq, ma anche per il mercato globale dell’energia.