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Meloni-Schlein, il confronto tv: quando e dove vederlo

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Dopo mesi di trattative è stata ufficializzata la data del confronto tv tra Giorgia Meloni e Elly Schlein

La leader di Fratelli d’Italia e la Segretaria del Partito Democratico prenderanno parte ad un faccia a faccia televisivo. Dopo mesi di colloqui, i due partiti hanno finalmente ufficializzato data e luogo del dibattito.

Meloni-Schlein, il confronto tv: quando e dove vederlo

Il tanto atteso confronto tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e la segretaria Dem Elly Schlein, è stato fissato per giovedì 23 maggio. L’arena sarà il programma di Rai1 “Porta a Porta”, condotto da Bruno Vespa. A rendere nota la decisione sono stati gli staff di entrambe le leader politiche attraverso un comunicato congiunto.

Il punto sul premierato

Cavallo di battaglia di FdI, la riforma sul premierato ha sollevato numerose polemiche da parte dell’opposizione. La segretaria del PD è intervenuta in occasione di un’assemblea straordinaria dei senatori Dem: “Questa assemblea straordinaria risponde a un’accelerazione che vi chiedo di fermare che è dettata dalle ragioni più sbagliate, elettoralistiche e, pensate quanto sono fuori posto quando si tenta di manomettere la Costituzione“. Elly Schlein ha poi rincarato la dose, attaccando direttamente il Governo: “Non potendo rivendicare risultati economici e sociali loro cercano di avanzare sul pericoloso terreno di premierato e Autonomia, nel cinico baratto, per avere qualcosa da sventolare alle Europee“.

La risposta di Giorgia Meloni

Di contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al convegno sul premierato alla Camera, ha dichiarato: “Penso che sia un errore approcciare questi temi con una impostazione ideologica, soprattutto legata a interessi contingenti” aggiungendo “sarebbe un errore da parte della politica indietreggiare e gettare la spugna di fronte a questo atteggiamento“. La premier si è poi rivolta indirettamente alla rivale: “Leggo di leader che dicono di fermare la riforma con i corpi. Non so se leggerla come una minaccia o come una sostanziale mancanza di argomentazione nel merito“.