La manovra economica italiana attraversa una fase cruciale: tra tensioni interne alla maggioranza e pressioni parlamentari, il governo ha convocato un vertice a Palazzo Chigi, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, per discutere coperture finanziarie e misure strategiche, in particolare quelle destinate alle imprese, con l’obiettivo di ricompattare la coalizione e garantire il rispetto dei tempi dell’iter legislativo.
Governo, misure approvate e tensioni con l’opposizione
Nonostante le difficoltà, alcune norme hanno trovato via libera nel corso della giornata. Tra queste figurano la legge sull’oro di Bankitalia come patrimonio nazionale, l’allentamento delle restrizioni sugli affitti brevi, l’iperammortamento, il raddoppio della Tobin Tax, interventi sul comparto della difesa, voucher per le scuole paritarie e la possibilità per i Comuni di esentare le strutture dall’IMU. Anche il Piano Casa è stato approvato, ma con finanziamenti ridotti, ritenuti dalle opposizioni simbolici e insufficienti.
Le reazioni del centrosinistra non si sono fatte attendere. Il Pd e il M5s hanno denunciato la frattura della maggioranza e l’instabilità politica del governo, criticando in particolare la gestione delle pensioni e la riduzione delle risorse per le imprese.
La segretaria dem Elly Schlein ha definito il colpo di mano sulle pensioni un “tradimento delle promesse elettorali”, mentre Giuseppe Conte ha parlato di una vera e propria “follia” nella gestione della legge di bilancio.
Meloni-Tajani-Salvini, vertice urgente: poi l’inattesa decisione sulla Manovra
In serata a Palazzo Chigi si è svolto un incontro decisivo della maggioranza per fare il punto sui nodi politici e finanziari della manovra economica. Al tavolo erano presenti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il viceministro Maurizio Leo.
La scelta di un formato ristretto riflette l’intenzione dell’esecutivo di concentrarsi sulle questioni più delicate, dalle coperture finanziarie alle priorità legislative, cercando di ridurre le tensioni interne emerse nelle ultime ore. Il vertice ha avuto soprattutto una funzione politica, finalizzata a chiarire le posizioni dei diversi partiti della coalizione e rafforzare la coesione del governo, mentre il lavoro tecnico prosegue separatamente per rispettare le scadenze parlamentari.
La decisione più rilevante emersa dall’incontro è stata la creazione di un nuovo emendamento, che raccoglie le misure destinate alle imprese escluse dal maxi-emendamento contenente anche le modifiche sulle pensioni. Tra queste figurano il Piano Transizione 5.0, le norme sul caro materiali, la Zes unica e i fondi per il Piano Casa. Le coperture finanziarie saranno ricalibrate all’interno dei piani Inps e mediante la rimodulazione di alcuni investimenti, evitando così il ricorso a un decreto straordinario di fine anno.
L’intervento ha permesso di sbloccare temporaneamente l’iter della legge di bilancio, seppure con possibili slittamenti dell’approdo in Aula fino al 24 dicembre.