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Migranti: Anm Milano, 'assalto a indipendenza magistrati è attacco ai cittadini'

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Milano, 19 ott. (Adnkronos) - Basta attacchi personali e dossieraggio contro i magistrati, l'indipendenza delle toghe va rivendicata con forza per "non passare da cani sciolti a cani addomesticati" a usare la metafora del pm ed ex presidente dell'Anm Luca Poniz. In circa 120 magi...

Milano, 19 ott. (Adnkronos) – Basta attacchi personali e dossieraggio contro i magistrati, l'indipendenza delle toghe va rivendicata con forza per "non passare da cani sciolti a cani addomesticati" a usare la metafora del pm ed ex presidente dell'Anm Luca Poniz. In circa 120 magistrati milanesi si sono dati appuntamento, nel pomeriggio, per discutere sul caso della giudice di Catania, Iolanda Apostolico, al centro di dichiarazioni pubbliche e campagne giornalistiche all'indomani di una decisione sul tema migranti.

Pubblici ministeri e giudici, che a lungo hanno dibattuto prima che una mot (magistrato ordinario in tirocinio, ndr) riuscisse a trovare una sintesi su un documento condiviso dalla larghissima parte dei presenti, hanno obiettato sulla scelta politica, "non di discutere, anche criticamente, il contenuto del provvedimento giurisdizionale, ma di porre l'attenzione sulla persona del giudice, nel tentativo di mettere in discussione la legittimazione del suo operato sulla base delle sue idee politiche, del suo contegno personale o addirittura di comportamenti di suoi familiari" si legge nel documento. Un attacco alla persona che ricorda i tempi della 'caccia' ai calzini azzurri del giudice Raimondo Mesiano – "La richiesta di dimissioni di un giudice non si è sentita molto spesso, neanche in anni più caldi di questi" evidenzia il gip Roberto Crepaldi – e porta l'aggiunto Stefano Civardi a chiedere che "ci sia un accordo totale su due punti: l'attività giurisdizionale deve essere all'interno della giurisdizione e i dossieraggi devono essere ritenuti assolutamente inammissibili".

Spostare l'attenzione dal ruolo alla persona "rischia di mettere in pericolo l’indipendenza e l’autonomia della magistratura tutta, specie in settori delicati della vita pubblica e oggetto del dibattito politico. Se il giudice – si evidenzia nel documento dell'assemblea dell'Anm Milano – giunge a chiedersi 'cosa rischio?' ogni volta che adotta un provvedimento, ad essere travolta non sarà soltanto l’indipendenza e la credibilità dell’azione giurisdizionale ma, con essa, i diritti dei cittadini che di fronte a noi ogni giorno li reclamano".

In tal senso "Compito della giurisdizione è, conformemente al principio di separazione dei poteri, quello di valutare la conformità delle norme di legge alle fonti internazionali e al sistema costituzionale, senza che i giudizi così espressi, ove coerentemente motivati, possano essere tacciati di attacchi ideologici al governo che ha promosso il singolo intervento legislativo". L'indipendenza delle toghe è il punto centrale di diversi interventi, in cui si sottolinea "il tentativo della politica, con le critiche a una scelta non in linea con il governo, di condizionare la serenità della decisione del giudice e aprire il campo a un sistema in cui la magistratura è chiaramente subalterna" e in cui le carriere sono ben separate. "Le manovre a cui stiamo assistendo – si tuona in sala – fanno presagire un terreno fertile per tutte le riforme che vanno a incidere sull'indipendenza".

Solo quattro mesi fa la magistratura aveva già avuto modo di manifestare la propria preoccupazione, dopo il 'caso Uss', "in quanto provvedimenti giurisdizionali non graditi erano stati oggetti di azioni disciplinari, ispezioni o iniziative pubbliche che, anziché analizzarne e criticarne i contenuti, hanno spostato l'attenzione sulla persona del magistrato che li ha emessi. La stessa magistratura si ritrova, oggi, a dover ribadire la forte preoccupazione in tema di separazione dei poteri, a seguito di nuovi episodi di uguale (o peggior) tenore" si evidenzia nel documento.

Per i magistrati milanesi "Qualsiasi tentativo di limitare l’indipendenza e l’autonomia delle decisioni che vengono assunte troverà sempre una risposta ferma, pubblica e unanime della magistratura, a tutela dei diritti di tutti i cittadini, in nome dei quali esercitiamo la giurisdizione". L'assemblea del distretto di Milano sollecita il Comitato direttivo centrale dell’Anm, "nel quadro del già proclamato stato di agitazione", a convocare una nuova assemblea generale "per affrontare l’ennesimo attacco all’autonomia e indipendenza della magistratura".