L’indagine sulla gestione dell’urbanistica a Milano ha portato a un nuovo sequestro, ad opera nel Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, in esecuzione di un provvedimento del gip, che ha messo i sigilli a un palazzo in zona Brera, nel centro storico. Trattasi di un complesso residenziale di lusso, composto da due edifici di 4 e 11 piani in via Anfiteatro 7, su un’area rimasta vuota dal 2006 dopo la demolizione di un palazzo settecentesco, composto da due corpi di 5 e 3 piani.
Nel capitolo di inchiesta, che riguarda abusi edilizi e ipotizza anche il falso, ci sarebbero 27 indagati, come riportato da Tgcom24. Il caso era già spuntato negli atti dei pm.
Milano, GdF sequestra palazzo in zona Brera
Nel sequestro preventivo, che è stato disposto dal gip Mattia Fiorentini, su richiesta dei pm Petruzzella, Filippini e Clerici, con l’aggiunto Tiziana Siciliano, vi è il progetto immobiliare “Unico-Brera” in via Anfiteatro 7, di cui si era già accennato in alcuni atti delle indagini. Oltre alla violazione delle normative urbanistiche, tra le contestazioni nel sequestro c’è ancora una volta il capitolo della sottostima degli oneri di urbanizzazione e un presunto illecito aumento delle cubature e dei volumi della torre in via di realizzazione.
GdF sequestra palazzo in zona Brera a Milano: le irregolarità contestate
Nel provvedimento di 80 pagine vengono descritte passo passo tutte le presunte irregolarità dell’iter, avviato nel 2006, che avrebbe portato alla costruzione di quell’edificio costituito da due corpi, di cui uno di 11 piani e alto quasi 35 metri, per un totale di 27 appartamenti. Nel decreto del gip di Milano Mattia Fiorentini si sottolinea come l’intervento, in realtà una “nuova costruzione”, sarebbe stato presentato come “ristrutturazione” e avviato tramite una Scia, cioè un’autocertificazione, senza alcun piano “attuativo” che regolasse in modo dettagliato i servizi connessi nella zona. L’impresa avrebbe inoltre ottenuto dagli uffici comunali uno sconto del 60% sugli oneri di urbanizzazione, versando contributi per “soli totali 800mila euro”.