> > Modena, la Curia denuncia l'ex priore: in ballo un lascito di 4 milioni di euro

Modena, la Curia denuncia l'ex priore: in ballo un lascito di 4 milioni di euro

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Il lascito Ghibellini è stato oggetto di operazioni sospette da parte dell'ex priore di una parrocchia modenese, denunciato dalla Curia

La disputa è sorta tra la Curia e i frati della parrocchia di San Pietro Apostolo nel modenese. L’oggetto del contendere è un lascio testamentario di oltre 4 milioni di euro.

Modena, scontro fra Curia e frati per il lascito milionario

Giuliana Ghibellini, nobildonna originaria di Cento e morta a Bologna nel 2020, negli anni ’70 aveva deciso di lasciare in eredità alla parrocchia due terreni, specificando che il lascito fosse destinato unicamente alla chiesa e non ai monaci benedetti che vi risiedevano. A seguito di un esproprio dei terreni da parte del Comune, la parrocchia ha incassato 4 milioni di euro. Soldi che la donna avrebbe voluto vedere devoluti in beneficienza per i poveri, ma che sono stati oggetto di movimenti bancari sospetti.

L’accusa della Curia

Il lascito Ghibellini è transitato per diversi conti correnti e ha subito numerosi cambi di intestazione, passando anche per l’Abbazia dei Padri Benedettini, che all’epoca dei fatti era guidata dal priore della parrocchia di Santo Stefano, don Stefano de Pascalis. Quest’ultimo è stato indagato dalla Guardia di Finanza, insieme ad un ex notato, un avvocato, un professore universitario ed un consulente finanziario. Sebbene avesse contestato le accuse a suo carico, spiegando di aver posto i 4 milioni i euro sotto la protezione di un fondo fiduciario, la Curia e il pm Giuseppe Di Giorgio hanno dichiarato che si è trattato di appropriazione indebita.

La denuncia

La Procura di Modena ha aperto un’inchiesta a carico dell’ex priore De Pascalis e dei suoi collaboratori, accusati di riciclaggio, auto-riciclaggio e appropriazione indebita. Secondo le indagini, infatti, i quattro professionisti avrebbero aiutato il prelato a compiere una serie di operazioni illecite che riguardavano il conto corrente della parrocchia. Lo stesso arcivescovo di Modena, Erio Castellucci, ha spinto per far luce sulla faccenda.

L’accordo

Durante l’udienza preliminare, alla presenza del giudice Andrea Scarpa, gli avvocati di De Pascalis hanno confermato di aver raggiunto un accordo definitivo con la Curia. Il contenuto è protetto da una clausola di riservatezza, sembrerebbe però che i benedettini abbiano acconsentito a restituire alla Chiesa ciò che rimane del lascito.