Un’esplosione si è verificata in una moschea nel cuore di Maiduguri, uccidendo diverse persone e seminando panico tra i fedeli. L’attacco, avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 24 dicembre, durante la preghiera serale, evidenzia come la minaccia jihadista resti concreta nel nord-est della Nigeria.
Nigeria: Maiduguri e il contesto dell’insurrezione
Maiduguri si trova in una regione colpita da anni di conflitto tra le forze di sicurezza e gruppi jihadisti, tra cui Boko Haram e lo Stato Islamico della Provincia dell’Africa Occidentale. Nonostante la città non abbia subito attacchi significativi negli ultimi anni, il nord-est della Nigeria resta teatro di una violenza persistente che dal 2009 ha provocato oltre 40.000 morti e circa due milioni di sfollati.
La presenza militare è ancora visibile in città, con posti di blocco e pattugliamenti quotidiani, mentre nelle zone rurali l’insurrezione continua a imperversare. Analisti locali temono che l’attacco possa segnare una ripresa della violenza in aree considerate relativamente tranquille, complicando ulteriormente gli sforzi di ricostruzione e sicurezza.
Nigeria, esplosione in una moschea di Maiduguri: morti e feriti
Un’esplosione ha devastato una moschea nella città di Maiduguri, capitale dello stato nigeriano di Borno, causando la morte di almeno sette persone, secondo quanto riportato da un leader di una milizia anti-jihadista all’agenzia Afp.
L’ordigno è esploso nel tardo pomeriggio, mentre i fedeli si erano riuniti per la preghiera serale, rendendo la moschea particolarmente affollata. Testimoni oculari avrebbero parlato di un possibile attentato suicida, mentre le autorità locali non hanno ancora diffuso un bilancio ufficiale delle vittime e dei feriti.
Subito dopo l’esplosione, la comunità si è mobilitata per prestare soccorso, con molti feriti trasportati nei vicini ospedali e volontari impegnati a portare via i corpi. Nessun gruppo armato avrebbe finora rivendicato l’attacco.