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Omicidio Giulia Tramontano, giovedì gli accertamenti irripetibili dei Ris di Parma sulle tracce biologiche

Omicidio Giulia Tramontano nuovo indizio complice Impagnatiello

Nell’ambito dell’omicidio di Giulia Tramontano, è rinvenuto un nuovo possibile indizio per determinare l’esistenza di un complice di Impagnatiello.

Si potrebbe essere vicini a una svolta nelle indagini sull’omicidio di Giulia Tramontano: pare, infatti, che sia stato individuato un nuovo possibile indizio utile a determinare l’esistenza di un eventuale complice di Alessandro Impagnatiello, il barman che ha ucciso a coltellate la compagna di 29 anni incinta di sette mesi. Il nodo verrà sciolto con gli accertamenti irripetibili che, il prossimo 10 agosto, verranno condotti dai Ris di Parma sulle tracce biologiche raccolte nell’appartamento di Senago in cui si è consumato l’efferato delitto.

Programmati gli esami irripetibili dei Ris di Parma sulle tracce biologiche trovate nell’appartamento di Senago

Sono stati fissati per giovedì 10 agosto gli accertamenti irripetibile sulle tracce biologiche raccolte nell’appartamento di Senago in cui Giulia Tramontano è stata brutalmente uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, attualmente detenuto nel carcere di San Vittore. Gli esami verranno condotti nei lavoratori del Ris di Parma e saranno cruciali per fare chiarezza sulla tragedia che si è consumata nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorso quando la ragazza, al settimo mese di gravidanza, è stata colpita a morte con 37 coltellate.

Le verifiche consentiranno alle autorità di determinare se il sangue trovato nell’abitazione fosse esclusivamente della vittima al fine di sciogliere il nodo sulla possibile presenza di terzi e di ricostruire gli spostamenti della coppia nell’appartamento nelle ultime ore di vita della 29enne.

Omicidio Giulia Tramontano, rinvenuto un nuovo possibile indizio per determinare il complice di Impagnatiello

Sulla base delle informazioni sinora diffuse, durante gli accertamenti di natura irripetibile, verrà esaminato anche un capello individuato in una delle buste di plastica usate da Impagnatiello per avvolgere il corpo senza vita di Giulia, con l’obiettivo di disfarsene. Il capello, con ogni probabilità, appartiene proprio alla vittima. Attraverso l’analisi del reperto, tuttavia, le autorità avranno modo di verificare il possibile coinvolgimento di un complice nel drammatico omicidio che ha sconvolto l’Italia intera.

Agli esami, chiesti dalla Procura di Milano, potranno essere presenti i consulenti delle parti ossia quelli nominati dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia e quelli indicati dai familiari della ragazza uccisa, rappresentati dall’avvocato Giovanni Cacciapuoti.