Louis Dassilva è detenuto dal 16 luglio 2024 con l’accusa di omicidio per la morte di Pierina Paganelli. Nelle scorse ore, si è reso necessario un ricovero all’ospedale Infermi di Rimini: la sua situazione continua a destare interrogativi, sia sul piano legale che su quello personale.
Carcere confermato per Louis Dassilva: fissata una nuova udienza
Il 18 aprile, il Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare in carcere per Louis Dassilva, il 35enne cittadino senegalese arrestato nel luglio 2024 con l’accusa di aver ucciso Pierina Paganelli, l’anziana di 78 anni trovata senza vita nei garage sotterranei di un edificio residenziale a Rimini.
In precedenza, il 14 aprile, il giudice per le indagini preliminari di Rimini, Vinicio Cantarini, aveva rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dall’avvocato difensore Riaro Fabbri, confermando così la decisione di mantenere Dassilva in carcere. La nuova udienza davanti al Tribunale del Riesame è stata fissata per il 15 maggio, in seguito al ricorso presentato dai legali contro il secondo diniego della richiesta di scarcerazione, emesso dal gip Vinicio Cantarini.
Stando alle indagini, il detenuto avrebbe avuto una relazione segreta con Manuela Bianchi, nuora della vittima, Pierina Paganelli. La Bianchi è stata successivamente iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di favoreggiamento.
Omicidio Pierina Paganelli, ricovero urgente per Louis Dassilva: che cosa gli è successo
L’uomo ha iniziato circa una settimana fa uno sciopero della fame. Secondo quanto riferito dai suoi avvocati, Riario Fabbri e Andrea Guidi, il ricovero di Dassilva in ospedale è stato deciso come misura precauzionale, poiché l’uomo ha espresso la volontà di continuare la sua protesta contro la sua detenzione.
La moglie, Manuela Bartolucci, ha manifestato preoccupazione per il rapido deterioramento delle condizioni fisiche e psicologiche del marito, sottolineando un progressivo peggioramento della sua salute. Inoltre, Dassilva avrebbe cessato di bere da venerdì scorso. Durante il colloquio in carcere di sabato, non avrebbe assunto né cibo né liquidi, segnando un ulteriore aggravamento della sua situazione.
“È molto dimagrito, disidratato, ha perso lucidità. Sta perdendo la speranza, si sente accerchiato e non ha più la forza di lottare“, ha sottolineato la donna.