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Open Arms, al via il processo a Salvini nell'aula bunker di Palermo: l'accusa è di sequestro di persona

Open Arms: al via il processo

Al via a Palermo il processo sul caso Open Arms che vede imputato il leader della Lega Matteo Salvini: l'accusa è di sequestro di persona.

Avrà inizio nella mattinata di sabato 23 ottobre 2021 il processo che vede imputato l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini con l’accusa di sequestro di persona: i fatti risalgono all’estate del 2019 e sono riferiti all’impedimento dello sbarco di 147 migranti soccorsi in mare dalla nave della Ong Open Arms.

Open Arms: al via il processo

L’allora titolare del Viminale è atteso nell’aula bunker del carcere palermitano di Pagliarelli per la prima udienza, dedicata all’ammissione delle liste testi di accusa e difesa e alle produzioni documentali e svolta davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale.

Tra i testimoni vi sono tutti i principali esponenti del governo giallo-verde di tre anni fa tra cui l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l’ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Figure chieste non solo dall’accusa ma anche dalla difesa, rappresentata dall’avvocatessa Giulia Bongiorno, che continua a ribadire che quella era la linea non di Matteo Salvini ma dell’intero esecutivo.

Alcune parti civili hanno indicato tra i testimoni anche l’attore Richard Gere, che all’epoca era salito a bordo della Open Arms mentre la nave attendeva l’autorizzazione all’attracco. Questo il commento di Salvini il giorno prima dell’udienza: “Spero che il processo non si trasformi in un festival del cinema. Penso di essere l’unico ministro in Europa che va a processo per aver fatto il proprio dovere“.

Open Arms, al via il processo: per un’accusa analoga Salvini fu assolto

La difesa dell’ex ministro arriva a Palermo soprattutto con una sentenza, quella emessa nel maggio 2020 dal gup di Catania Nunzio Sarpietro che ha assolto Salvini da un’accusa analoga relativa al blocco di 131 migranti sulla nave della Guardia Gregoretti. “L’imputato ha agito non contra ius bensì in aderenza alle previsioni normative primarie e secondarie dettate nel caso di specie. Allo stesso non può essere addebitata alcuna condotta finalizzata a sequestrare i migranti per un lasso di tempo giuridicamente apprezzabile“, aveva affermato Sarpietro.