> > Ospedali al collasso a Gaza, Hamas interrompe i negoziati sugli ostaggi per g...

Ospedali al collasso a Gaza, Hamas interrompe i negoziati sugli ostaggi per gli attacchi ad al-Shifa

ospedali gaza colpiti israele

Gli ospedali di Gaza continuano a essere colpiti da Israele: in risposta, Hamas ha deciso di interrompere i negoziati sugli ostaggi.

La situazione si fa sempre più critica e devastante a Gaza dove Israele continua ad attaccare senza sosta gli ospedali: tra gli edifici colpiti nelle ultime ore, c’è anche il nosocomio di al-Shifa. La struttura sanitaria, nota come la più grande di Gaza City, è rimasta senza elettricità né acqua.

Ospedali di Gaza colpiti da Israele, al-Shifa senza acqua né elettricità

Gli ospedali sono al collasso a Gaza. I raid israeliani continuano a prendere di mira le strutture sanitarie nella Striscia, straziando la popolazione palestinese. Stando a quanto riferito dal dottor Ashraf Al Qedra, portavoce del ministero della Sanità palestinese, alla NBC, i cecchini che si trovano negli edifici che circondano il nosocomio al-Shifa stanno colpendo “chiunque si muova tra gli edifici all’interno dell’ospedale”.

“Sentiamo continuamente sparatorie ed esplosioni eccessive”, ha detto Al Qedra. “A causa della minaccia del fuoco dei cecchini, non siamo stati in grado di seppellire i corpi di 70 persone. Sono state uccise persone che erano state sfollate internamente da altre parti di Gaza e che utilizzavano l’ospedale come rifugio”. Il portavoce ha anche aggiunto che dozzine di civili sono stati ammazzati nei pressi del cancello della struttura sanitaria mentre tentavano di mettersi al riparo.

A proposito dell’ospedale, citando il direttore degli ospedali di Gaza Muhammad Zaqout, Al Jazeera ha riferito che sono 630 i pazienti in pericolo che si trovano ad al-Shifa. Di questi, 36 sono bambini.

detto che dozzine di persone sono state uccise vicino al cancello dell’ospedale mentre cercavano di scappare.

Zaqout, inoltre, ha precisato che sono presenti “circa 1.500 sfollati nel complesso medico di al-Shifa” e ha segnalato che “l’accumulo di spazzatura e rifiuti medici, la mancanza di acqua e le interruzioni di corrente minacciano la vita di tutti”.

Usa: “Non vogliamo battaglie negli ospedali”

Sulla tragica situazione degli ospedali a Gaza, è intervenuto il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America Jake Sullivan. “Gli Stati Unitigli Stati Uniti non vogliono vedere scontri a fuoco negli ospedali, dove persone innocue, pazienti che ricevono cure mediche, vengono intrappolate nel fuoco incrociato, e su questo abbiamo avuto consultazioni energiche con le forze di difesa israeliane”, ha dichiarato in occasione di un’intervista rilasciata alla CBS.

“In realtà, proprio ieri, le stesse forze di difesa israeliane hanno affermato di aver affermato pubblicamente nel rapporto di essere alla ricerca di metodi in grado di garantire la protezione e la sicurezza di determinati pazienti in questi ospedali, mentre Si sforzano inoltre di trovare un modo per garantire il fatto che Hamas sta lavorando in un modo che è al di fuori dei limiti di qualsiasi idea civilizzata di come si considererebbe l’utilizzo di un ospedale, utilizzando scudi umani. Quindi è un dialogo attivo, ma la verità è che non vogliamo vedere scontri a fuoco negli ospedali”, ha aggiunto. “Spetta al popolo palestinese decidere come sarà la sua futura amministrazione”.

Hamas si ritira dai negoziati per gli attacchi ad al-Shifa

A seguito degli attacchi sferrati contro l’ospedale al-Shifa, il più grande di Gaza City, Hamas ha comunicato di aver sospeso i negoziati sugli ostaggi. È quanto riferito da un funzionario palestinese a Reuters. Stando a quanto asserito da Israele, l’organizzazione fondamentalista userebbe l’ospedale come copertura per un centro di comando ma non avrebbe fornito prove al riguardo. Le accuse di Israele sono stata più volte respinte da Hamas.

Al momento, l’unico ospedale ancora funzionante è quello di al-Ahli. La struttura continua a “ricevere centinaia di vittime da Gaza e dal suo nord superando la capacità”.