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Femminicidio Giulia Cecchettin, gli studenti di Padova la ricordano con un “minuto di rumore”

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I compagni di Giulia Cecchettin si sono radunati all’università di Padova e l’hanno ricordata con un “minuto di rumore”.

Un “minuto di rumore” per Giulia Cecchettin: è stato questo il modo in cui i suoi compagni di università di Padova hanno deciso di ricordarla. La scelta delle studentesse e degli studenti può essere letta come una risposta alla richiesta di Elena Cecchettin, sorella della giovane uccisa dal fidanzato Filippo Turetta che avrebbe dovuto laurearsi lo scorso 15 novembre.

Padova, compagni di Giulia Cecchettin le dedicano “un minuto di rumore”

“Per Giulia, non fate un minuto di silenzio. Per Giulia, bruciate tutto”. Sono state queste le parole di Elena. La richiesta della sorella della vittima, espressa dalla ragazza tramite una lettera inviata al Corriere della Sera e durante un’intervista rilasciata a Dritto e Rovescio, ha attecchito tra la comunità di studenti di Padova che si sono riuniti oggi, 20 novembre, di fronte all’ateneo universitario in cui la vittima di Turetta avrebbe dovuto laurearsi giovedì 15.

Radunandosi dinanzi all’edificio universitario, i compagni di Giulia Cecchettin hanno deciso di dedicarle non un minuto di silenzio ma un minuto di rumore. La manifestazione si è tenuta nei pressi del dipartimento di Ingegneria, facoltà frequentata dalla 22enne, come era già stato annunciato dalla ministra della Ricerca e dell’Università Anna Maria Bernini.

Proteste a Roma e minuto di silenzio nelle scuole

A seguito del ritrovamento del corpo senza vita di Giulia Cecchettin, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha inviato una circolare a tutte le scuole con la quale ha comunicato che, alle 11:00 di martedì 21 novembre, si terrà un minuto di silenzio.

Nel frattempo, la protesta scoppiata all’università di Padova si sta espandendo nelle scuole secondarie disseminate su tutto il territorio nazionale. A Roma, gli allievi del liceo Machiavelli hanno occupato la struttura scolastica. Nell’istituto della Capitale, in particolare, la manifestazione contro il femminicidio della 22enne si è intrecciata alla mobilitazione in difesa del popolo palestinese.

Per Giulia e per tutte, per il popolo palestinese, per chiunque venga oppresso da questa società e da questo sistema continuiamo a mobilitarci nelle scuole, nelle università e nei quartieri per conquistarci diritti e tutele! Mai più vittime”. È quanto scritto dalle studentesse di “Donne de borgata”.

Nel pomeriggio di lunedì 20 novembre, intanto, sempre a Roma, è previsto un corteo dinanzi all’Università La Sapienza.