Per il quarto mandato come leader politico dell’Ungheria Viktor Orban si gioca la carta della stabilità e della politica ai margini della guerra in Ucraina: il premier usente è in bilico elettorale per la prima volta con le opposizioni che convergono sullo sfidante Peter Marki-Zay e la delicatezza del momento si è fatta sentire tutta nel suo appello finale al popolo ungherese.
La ricerca del quarto mandato di Viktor Orban
Un appello con cui Orban ha chiesto ai cittadini di andare a votare oggi, nelle elezioni legislative, che lui ha indicato come “cruciali per la scelta tra guerra o pace“. Orban ha accusato l’opposizione, ringalluzzita per la prima volta dal 2010 dalla possibilità di farcela, di voler coinvolgere l’Ungheria nella guerra in Ucraina. La carta di Orban è semplice: si sta con la Nato nel senso che essendone l’Ungheria membra si attendono i doveri atlantici, ma senza fornire armi e senza simpatizzare troppo per Zelenski a cui il “traccheggiante” Orban sta molto più che antipatico.
I legami fra Budapest e Mosca
E tutto questo contando su due fattori: Orban e Vladimir Putin si stimano dal 2009 e Budapest deve a Mosca quasi per intero il suo fabbisogno di icrocarburi. Perciò ha detto Orban nel suo appello dal palco: “È la guerra di due grandi Paesi ed è una cosa pericolosa, perciò non dobbiamo lasciarci coinvolgere. I nostri rivali (politici) non considerano la gravità della situazione e le loro azioni potrebbero coinvolgere il Paese nella guerra, il che sarebbe tragico per l’Ungheria”.