Il Piano di Pace ideato da Donald Trump e firmato anche dal premier israeliano Benjamin Netanyahu prevedeva anche la firma di Hamas per far sì che ci fosse una vera tregua nella Striscia di Gaza dove si stanno svolgendo ininterrotti attacchi dal 7 ottobre del 2023, Hamas ha accettato ma permangono dubbi sull’effettiva attuazione del piano.
Hamas, i dubbi nella risposta al Piano di Pace
Hamas ha accettato il Piano di Pace di Trump e sottoscritto da Netanyahu ma la risposta non ha convinto perchè vi sono delle situazioni con dubbi abbastanza importanti.
In particolare non è chiaro il tempo di liberazione degli ostaggi israeliani presenti ad oggi nella Striscia di Gaza, se da un lato sono favorevoli alla liberazione, tenendo fede al patto di Trump, le tempistiche non dichiarate fanno pensare a trattative negoziali ancora lunghe.
Hamas come riportato da IlPost.it deve rilasciare gli ostaggi vivi e i corpi dei deceduti entro 72 ore dalla firma dell’accordo. Dall’altra parte Israele deve scarcerare 1.950 prigionieri palestinesi.
Come sarà governata la Striscia dopo la firma
A questo proposito, nel piano si parla anche di come potrà essere governata la Striscia dopo la fine del conflitto.
Trump nell’accordo scrive di una commissione palestinese apolitica, la cui supervisione avverrà da parte del “Consiglio della Pace” guidato dal presidente statunitense.
Il consiglio della Pace oltre a Trump vede la presenza di leader internazionali di cui in prima fila Tony Blair per governare il territorio sino a che l’Autorità Palestinese non sarà ripristinata.