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Piantedosi non cede sulla strage di Cutro e annuncia un’altra stretta sui migranti. FdI si dissocia

Nessun passo indietro sulla strage di Cutro da parte del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: in arrivo una nuova stretta sui migranti.

Nessun passo indietro sulla strage di Cutro da parte del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: in arrivo una nuova stretta sui migranti.

Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno in quota leghista del Governo Meloni, mantiene la sua posizione sulla strage di Cutro e si prepara a introdurre una nuova stretta sui migranti. L’orientamento del Viminale, tuttavia, non incontra più il favore di Fratelli d’Italia.

Piantedosi non cede sulla strage di Cutro e annuncia un’altra stretta sui migranti

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sta lavorando a un nuovo decreto sugli sbarchi in Italia che comprenderà un pacchetto di norme da sottoporre all’esame del Consiglio dei ministri nelle prossime settimane. “È mia intenzione definire, d’intesa con i colleghi interessati, interventi normati che affrontino le particolari criticità sui rimpatri, il sistema di accoglienza, la protezione internazionale e i procedimenti per l’ingresso regolare degli stranieri. Siamo molto insoddisfatti dalla collaborazione sui rimpatri: degli 8 mila programmati ne sono stati fatti appena 370”, ha detto in commissione Affari costituzionali al Senato.

Secondo l’opposizione e non solo, l’obiettivo del Viminale è quello di reintrodurre i decreti varati da Matteo Salvini al tempo del Governo Conte I che prevedevano la chiusura dei porti e imponevano limitazioni alle richieste di asilo e di accoglienza. La mossa di Piantedosi, tuttavia, potrebbe porsi in netto contrasto con la linea attuale di Fratelli d’Italiache vorrebbe mitigare i toni sul tema dell’immigrazione.

Tra il Viminale e FdI c’è già aria di rottura. Molti meloniani, infatti, hanno lasciato trapelare di provare una certa irritazione nei confronti del ministro indicato dalla Lega e chiedono a gran voce di fare chiarezza sui mancati soccorsi a Crotone. Inoltre, hanno chiesto di appurare eventuali responsabilità della Guardia costiera che dipende del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture di Salvini.

Ma FdI si dissocia dalle posizioni del Viminale

Intanto, il ministro dell’Interno è finito al centro delle polemiche per le frasi pronunciate in merito alla strage di migranti che si è consumata nei pressi della costa di Cutro, a pochi chilometri da Crotone, in Calabria. “La colpa è delle famiglie che li fanno imbarcare”, ha detto.

E, a proposito dei mancati soccorsi, Piantedosi ha dichiarato: “Sul tragico naufragio a Crotone, e su eventuali lacune nei soccorsi, c’è un’indagine in corso, nella quale bisogna avere fiducia e alla quale nessuno si sottrae: tutto è agli atti dell’autorità giudiziaria e io riferirò tutto quello che sarà possibile e mi impegno sin da adesso a darvi aggiornamenti anche periodici – e ha precisato –. Ho una grande considerazione del lavoro che fanno i nostri soccorritori e non ho motivo per ritenere che ci possano essere stati degli errori”.

Nella serata di martedì 28 febbraio, poi, in occasione dell’intervista rilasciata a Bruno Vespa a Cinque minuti, il titolare del Viminale ha affermato: “L’imbarcazione non ha mai chiesto aiuto”.

Se le opposizioni continuano a scagliarsi contro il ministro, non gli vengono risparmiati attacchi neppure da FdI. Il presidente della commissione Affari costituzionali al Senato Alberto Balboni (FdI) ha riconosciuto la necessità di ricostruire le azioni della Guardia costiera alle dipendenze di Salvini. “Quella di massima chiarezza non è una richiesta che FdI lascerà alle opposizioni. Siamo i primi a chiederla perché non si può lasciare una nave pena di bambini in balia delle onde”.