> > Plantari ortopedici: cosa sono e a cosa servono

Plantari ortopedici: cosa sono e a cosa servono

plantari ortopedici

I plantari ortopedici aiutano a correggere diverse patologie. Vediamo quali sono e come lavorano.

I plantari ortopedici si rivelano essere molto utili in presenza di alcune patologie. Soprattutto di fronte alle piccole malformazioni del piede, come il piede piatto o il piede cavo, il plantare può rendersi quasi necessario per permettere alla persona che ne soffre di camminare correttamente, senza avere ripercussioni su collo e schiena. Vediamo, allora, nello specifico, qual è la loro funzione primaria e quando vengono consigliati.

Plantari ortopedici

I plantari ortopedici sono dispositivi medici che aiutano il paziente a bilanciare, nel modo più corretto, il peso sul piede. La necessità di distribuire correttamente il peso durante la fase di moto o di stasi, si rende necessaria per preservare il benessere di schiena, collo, anche e ginocchia. Per questo, chi soffre di problemi particolari come deformazioni particolari, piede piatto, spina calcaneare o metatarsalgie, deve pensare di intervenire immediatamente con una correzione della pianta del piede. I plantari ortopedici possono essere fatti su misura o comprati in base al peso o al numero di scarpe. Solitamente vanno portati per un numero di ore crescente, fino ad arrivare a un uso costante del dispositivo. Per alcune patologie, anche molto diffuse, i plantari ortopedici sono fondamentali per migliorare l’appoggio del piede. Tra queste, il problema dell’alluce valgo.

Alluce valgo

Tra le piccole deformazioni che richiedono più spesso il ricorso a un plantare ortopedico c’è l’alluce valgo. L’alluce valgo si presenta come un’escrescenza all’altezza del primo dito del piede, dovuta a un’infiammazione, detta borsite, che si crea a causa dello slittamento dell’osso del dito, il metatarso, verso l’interno. I sintomi dell’alluce valgo sono, di norma, tre. Ecco quali sono.

  • Come abbiamo detto, il primo e più comune sintomo di alluce valgo è la sporgenza ossea all’altezza dell’alluce. La cipolla – come viene chiamata in gergo – è la conseguenza dell’infiammazione in atto che, in alcuni casi, può essere anche molto dolorosa.
  • Il secondo sintomo dell’alluce valgo è la metatarsalgia. Cosa significa? È un dolore che si propaga su tutta la zona centrale della pianta del piede, ed è dovuto alla cattiva distribuzione del peso tra le ossa. Il fatto che, spesso, l’alluce tenda a sovrapporsi al secondo dito del piede, crea uno scompenso di forze che può avere fastidiose ripercussioni sulla salute del piede.
  • Il terzo sintomo di alluce valgo è strettamente legato agli altri due e ne è una conseguenza. Il gioco di forze che si viene a creare, fa sì che il primo dito faccia una continua pressione sul secondo e il terzo, portandoli a deformarsi e a irritarsi a loro volta.

L’intervento chirurgico

Chi soffre di un tipo di alluce valgo particolarmente grave, potrebbe pensare di affidarsi alla chirurgia. In molti casi, infatti, l’intervento si conferma completamente risolutivo del problema. Se, dopo anni di plantari ortopedici, la situazione non dovesse migliorare, l’intervento è da considerare. Sarà il medico a indicarvi tutti i fattori di rischio e le possibilità che il vostro caso mostra. Non sempre, infatti, è possibile garantire che l’operazione sia completamente soddisfacente. Nei casi gravi, comunque, l’intervento chirurgico si rende per lo più obbligatorio. Un rifiuto potrebbe comportare disturbi anche parecchio invalidanti e un graduale aumento del dolore. In molti casi, comunque, un buon plantare ortopedico da ottimi risultati in caso di alluce valgo, tali da non provocare conseguenze degne di nota per chi ne soffre.