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Cartello contro Salvini a Vignola, la folla: "Vai a Bibbiano"

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"Si può discutere quanto si vuole quando si parla di politica, ma questo non giustificherà MAI la violenza".

Durante il comizio di Matteo Salvini a Vignola dello scorso 8 Settembre 2019, una studentessa ha intrapreso una protesta pacifica, con il solo utilizzo di un cartello. La folla presente non ha esitato a riempire di insulti la giovane ragazza.

Cartello contro Salvini a Vignola

Federica Zanasi è una ragazza di 21 anni. Nata proprio a Vignola, un paesino in provincia di Modena, che lo scorso 8 Settembre ha ospitato un comizio del leader leghista Matteo Salvini. Il discorso è avvenuto durante una manifestazione dedicata alle famiglie ma soprattutto ai bambini: “Bambinopoli”, per questo motivo la studentessa ha deciso di protestare in maniera pacifica. Si è presentata alla manifestazione munita di un cartello con scritto: “Politicizzare una festa per bambini è da pezzenti”.

La folla presente, per sostenere l’ex ministro degli Interni, ha decisamente reagito male alla vista del cartello della ragazza. Come si può notare da un video Facebook pubblicato da Federica, gli insulti ricevuti sono decisamente pesanti.

Qualcuno ha esordito: “La festa è di là, vai a rompere i c… di là”. Ma le offese sono diventate piano piano più gravi: “Dimagrisci. Sei grassa, sei brutta, sei ignorante”. Ed per concludere, decisamente non in bellezza: “Gli piacciono quelli di Bibbiano, vai a Bibbiano”.

La ragazza non si è di certo spaventata e ha proseguito con la sua protesta, incurante della folla. Una volta pubblicato il video ha aggiunto una nota che recita: “Ecco, vorrei che il messaggio che passasse è che si può discutere, si può litigare e ci si può scaldare quanto si vuole quando si parla di politica, ma questo non giustificherà MAI la violenza e gli abusi verbali. Nel mio piccolo, quello che ho imparato è che anche trovandoci a Vignola, se vuoi esprimere il tuo dissenso è meglio che non lo fai da sola o rischi di farti male (un grazie infinito ai ragazzi che non conosco e che si sono uniti difendendomi) e che, da oggi, probabilmente ci penserò due volte prima di salutare i vignolesi che non conosco solo perché ne incrocio lo sguardo al bar, in stazione o per strada“.