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Meloni-Renzi avversari ma non nemici: il saluto da Maurizio Costanzo

Meloni contro Renzi

Tanti i temi affrontati nelle loro reciproche interviste, tra cui il caso Ilva e il ruolo delle donne nella politica.

Non si sono incontrati per un’intervista doppia o un confronto ma entrambi erano ospiti della 4444esima puntata del Maurizio Costanzo Show. Giorgia Meloni e Matteo Renzi si sono visti dietro le quinte del programma e, superando le divergenze politiche, si sono salutati affettuosamente.

Meloni e Renzi al Maurizio Costanzo Show

Quando si accostano i nomi dei due leader alla medesima trasmissione, i più ricorderanno l’acceso scontro che tra loro si era consumato negli studi di Porta a Porta durante la campagna elettorale per il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. A distanza di quasi tre anni, i due hanno di nuovo condiviso gli stessi studi televisivi, seppur per pochi secondi. Meloni e Renzi hanno infatti avuto occasione di incontrarsi nel dietro le quinte del Maurizio Costanzo Show dove si sono scambiati una stretta di mano, un saluto e un bacio.

Durante l’intervista di Renzi, la Meloni è stata più volte inquadrata mentre commentava le parole dell’avversario. Quando quest’ultimo ha parlato della sua sconfitta post referendum, ha spiegato che se avesse prevalso il sì “oggi sarebbe chiaro chi vince e chi perde le elezioni“. “Ah vedi, non si può votare più perché abbiamo perso il referendum di Renzi“, aveva commentato lei.

Anche quando alla fine dell’intervista, come da tradizione, il leader di Italia Viva ha intonato una canzone, le parole della deputata non si sono fatte attendere. “Dai ma che bravo!“, aveva esclamato convinta, esprimendo la sua approvazione almeno all’intonazione di Renzi.

Ma nonostante gli screzi e i dissidi presenti a livello politico, nel momento dell’incontro non si sono astenuti da un caloroso saluto e dalla reciproca richiesta di come stesse l’altro. Una dimostrazione che si può essere avversari senza necessariamente essere nemici.

Il caso Ilva

Tra gli argomenti comuni alle interviste di Meloni e Renzi, impossibile non citare il caso dell’acciaieria di Taranto. Entrambi sono concordi sul reinserimento dello scudo penale, originariamente presente nel decreto e poi eliminato. Sia l’uno che l’altra hanno infatti annunciato degli emendamenti su questo punto. Nell’auspicio che almeno su una questione così delicata le forze politiche si uniscano per salvare ventimila posti di lavoro. La Meloni aggiunge poi che proprio Ilva, che è stata al centro di discussioni circa l’inquinamento ambientale, potrebbe invece diventare un esempio di convivenza virtuosa tra rispetto dell’ambiente e tutela del lavoro.

Al fianco di Matteo Renzi era presente anche il ministro per l’Agricoltura Teresa Bellanova. La donna rivendica di aver fatto insieme all’ex premier delle battaglie per salvare l’impianto e ammette che su questo la politica ne sta uscendo malissimo. Ricorda che quando Renzi era Presidente del Consiglio, insieme all’allora ministro Federica Guidi avevano compiuto una scelta. Erano cioè andati a Taranto per spiegare alle persone perché di fronte ad un impianto inquinante bisognava fare un grande piano di risanamento ambientale e salvare quell’azienda. Il suo salvataggio era il grande tema che la politica aveva il dovere di affrontare, ma ammette che il Partito Democratico non c’è riuscito. Questo è stato uno dei motivi per cui ha scelto di entrare in Italia Viva, spiega. Perché di fronte a scelte difficili i suoi ex colleghi non sono stato in grado di dire in che direzione volevano muoversi.

Il ruolo delle donne nella politica

La presenza della Bellanova ha offerto lo spunto per riflettere sul ruolo che le donne hanno oggigiorno in politica. La donna ha infatti fatto la sua scalata verso il ministero partendo dall’essere bracciante e sindacalista, cosa che aveva suscitato diverse critiche. “Avevo una forza in quel momento che non mi sono nemmeno preoccupata di rispondere ai commenti negativi“, ha spiegato. Renzi si è lasciato andare ad un elogio nei suoi confronti, ammettendo che è la dimostrazione che le donne in politica possono avere ruoli di responsabilità veri. “In America su una come lei farebbero una fiction“, ha detto scherzosamente.

Anche Giorgia Meloni è intervenuta su questo tema, discordandosi però dal credo di Renzi che si è fatto vanto di aver portato ai vertici del partito una donna. Per lei la battaglia della parità si sarà vinta quando le donne avranno ruoli di responsabilità non per concessione di un uomo, bensì grazie alla possibilità di competere ad armi pari.