> > Feltri: "Tangentopoli non è finita, Renzi trattato vergognosamente"

Feltri: "Tangentopoli non è finita, Renzi trattato vergognosamente"

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Vittorio Feltri attacca i giudici "col vizio della politica" e i giornali che condannano preventivamente chi è sottoposto a indagini.

Durissime le parole di Vittorio Feltri che in un editoriale si è scagliato contro giudici e giornali accusati di infangare politici più o meno in vista. Ciò sarebbe dimostrato in ultimo dal caso Renzi, a suo dire trattato in modo vergognoso e condannato prima di essere processato.

Vittorio Feltri contro giudici e giornali

Per il direttore di Libero Tangentopoli, l’inchiesta cominciata nel 1992, non è ancora finita. Questo lo ha dimostrato parlando dei tanti casi in cui la magistratura ha utilizzato metodi sbrigativi per incastrare uomini politici. Ha citato per esempio Matteo Renzi, accusato secondo lui per questioni poco chiare “ma non abbastanza oscure da meritare uno scandalo“. Il riferimento è al fascicolo aperto dalla procura di Firenze per l’inchiesta sulla Fondazione Open, per cui ci sarebbero già cinque indagati.

Ha poi ribadito con forza che le vicende giudiziarie si giudicano al termine del loro corso e nelle sedi opportune, non sui giornali che spesso “sparano notizie non accertate e sputtanano i protagonisti“. Diversi imputati, ha continuato, sono stati preventivamente dipinti come delinquenti, salvo poi vedere il loro processo terminare con una piena assoluzione. Troppi i casi di questo tipo, che però per lui non sono bastati a fare in modo che i suoi colleghi si comportassero con prudenza. Li ha infatti accusati di trattare in modo vergognoso il leader di Italia Viva, “condannato prima ancora di essere processato“.


Per questo secondo lui è necessario dire stop ai processi preventivi e ridare dignità tanto al potere giudiziario tanto al quarto potere che appartiene alla stampa. Con questo intende rimandare l’eventuale crocifissione del Rottamatore post lettura delle carte, le sole che possano dire la verità. Una verità che “non è mai quella divulgata dissennatamente dalle gazzette“.