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Movimento delle sardine, le regole delle organizzazioni locali

movimento delle sardine

Dopo aver riempito tante piazze, in Italia e all'estero, il movimento delle 6000 sardine stila una lista con le dieci regole d'oro.

Da Bologna a New York passando per moltissime città italiane ed europee, il movimento delle sardine ha ormai monopolizzato le piazze nazionali e internazionali. Uno dei leader del movimento, Mattia Sartori, ha indetto per il prossimo 14 dicembre un Sardina day in occasione del quale si riuniranno tutte le sardine d’Italia. A riempire la piazza simbolo della sinistra, quella di San Giovanni a Roma, ci saranno secondo gli organizzatori, almeno 100mila persona.

Movimento delle sardine, le regole d’oro

Il giorno dopo la grande manifestazione a Roma, si terrà un incontro tra i 150 referenti locali delle sardine. Lo scopo è quello di stabilire alcuni punti programmatici per concretizzare gli obiettivi del movimento. Stando a quanto riferito da alcune fonti interne alle sardine, si punterebbe alla realizzazione di proposte concrete. I principali temi di confronto son quelli dell’integrazione, dei diritti civili, del lavoro e dell’ambiente. Nel frattempo dall’11 dicembre ha iniziato a circolare su internet una bozza con le dieci principali regole delle 6000 sardine.

Da “i numeri valgono più della propaganda” a “le persone vengono prima degli account sociali”, passando per “la piazza è la protagonista” e “nessuna bandiera, nessun insulto, nessuna violenza”. Queste sono solo lacune delle dieci regole d’oro stabilite dal movimento delle sardine che inizia così a darsi una vera e propria organizzazione. E l’elenco continua con: “è possibile cambiare l’inerzia di una retorica populista”, “non siamo soli, ma parte di relazioni umane” e “siamo empatici”. Il manifesto delle regole conclude poi con le ultime due, emblematiche e riassuntive di tutte le precedenti: “riconoscere negli occhi degli altri, in una piazza, i propri valori, è un fatto intimo ma rivoluzionario” e infine “se cambio io, non per questo cambia il mondo, ma qualcosa comincia a cambiare”.