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Pillola abortiva in Umbria, Tesei a Speranza: "Pronti a rivedere delibera"

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Donatella Tesei ha scritto al ministro Speranza dicendosi pronta a cambiare idea sulla pillola abortiva dopo il parere degli esperti.

Dopo le polemiche sorte in seguito al divieto in Umbria di ricorrere alla pillola abortiva in day hospital (dunque senza un ricovero), la governatrice Donatella Tesei ha scritto una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza. La richiesta è che venga seguito un approccio scevro da condizionamenti ideologici e che abbia come pilastri la libertà di scelta e la tutela della salute della donna.

Pillola abortiva in Umbria: la lettera di Tesei a Speranza

Il riferimento è al parere che il membro del governo ha chiesto al Consiglio superiore di sanità sulle modalità dell’interruzione di gravidanza farmacologica. L’obiettivo principale è quello di capire se la salute della donna sia tutelata anche con il semplice day hospital o se invece siano necessari tre giorni di ricovero in ospedale come stabiliva l’ultimo parere in materia. Dopo l’interessamento di Speranza la Tesei ha deciso di scriverle una lettera.

Quest’ultima ha deciso di scrivergli una lettera spiegando che “la nostra delibera (ndr. quella che cancella la possibilità di abortire senza ricovero), che si adegua all’attuale norma nazionale, è nello spirito di voler stare accanto alla donna in un momento complesso, dandole massima considerazione, assistenza e supporto“.

Negando l’intento oscurantista che molti avevano insinuato, ha affermato che il fatto che il ministro abbia reputato necessario rivalutare la norma, alla quale fanno riferimento la maggior parte delle Regioni, dimostra che l’argomento richiede la massima attenzione. E che soprattutto deve essere affrontato da un punto di vista scientifico e non meramente ideologico. Donatella Tesei ha anche sottolineato come sia stata la stessa Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi), attraverso la sua presidente, a esprimere la necessità e l’opportunità di aprire una discussione in tal senso.

Qualora il Consiglio di Sanità si esponga a favore dell’aborto senza ricovero, “siamo pronti, ovviamente, a rimodulare la nostra delibera“.