La notizia che arriva dalla politica italiana è di quelle passate in sordina nell’agenda degli ultimi giorni ma in grado di scatenare un vero e proprio putiferio dato che un noto politico italiano ha svelato che l’esercito italiano ha al proprio interno una donna di origine russa che sarebbe strettamente legata a Putin.
Risultato di un inchiesta di un giornale online
Questa notizia ha fondamento nell’inchiesta effettuata dal sito l’inkiesta e successivamente riportata da TheSocialPost.it in riferimento alle parole di Carlo Calenda.
Il leader di azione parla difatti di una “gravità assoluta” per questo fatto e richiede in qualità di leader del partito Azione un’interrogazione parlamentare a cui il governo dovrà rispondere.
Entrando nel merito dell’inchiesta è emerso che da anni al servizio del Ministero della Difesa vi sia Larisa Yurena Gavrilova, docente di russo per la scuola di lingue estere dell’ Esercito italiano, di cui si sospettano rapporti strettissimi con il Cremlino.
Difatti Gavrilova ha avuto modo di interfacciarsi, nei suoi 25 anni di servizio, con alti funzionari del nostro esercito che hanno trattato e stanno trattando dossier delicati per la difesa della nazione.
Quella lettera firmata da Putin
Da un’analisi sulla figura di Gavrilova emerge come lei sia presidente dell’associazione “Russia in Umbria” che ha promosso le azioni russe in Crimea ed ha celebrato il 9 maggio come rito patriottico, nonché appoggiato la narrativa di Mosca sulla guerra in Ucraina.
E’ facilmente intuibile che una situazione del genere sia pericolosa per il nostro esercito e come fatto emergere da L’inkiesta nella sua indagine vi sono molti interrogativi nei confronti del Ministero della Difesa, come mai ha utilizzato maglie così larghe, permettendo l’accesso ad una persona così vicina a Putin nella realtà militare italiana.
Soprattutto ci si interroga sulle possibili conseguenze future che uno scenario del genere porterebbe dato che il tema delle interferenze estere è ora più che mai molto caldo.