È successo all’alba, giovedì, a Figline Valdarno, un piccolo comune in Toscana. Un uomo, poco più di trent’anni, ha agito con una rabbia incontrollata ha preso a calci il suo cane. Una cagnolina di dodici anni, un bassotto di piccola taglia. La povera creatura, indifesa, non ha potuto far altro che subire. Ora è in condizioni gravissime, appesa a un filo.
I vicini, svegliati dal trambusto, hanno capito che qualcosa non andava. Hanno chiamato i carabinieri. L’intervento è stato tempestivo, alle sei e mezza del mattino. L’uomo è stato bloccato, l’aggressione fermata. Ma il danno ormai era fatto.
Dà calci al suo cane fino a ridurlo in fin di vita: ora la cagnolina combatte tra la vita e la morte
“Quando abbiamo preso in carico la cagnolina – raccontano i volontari dell’Enpa di San Giovanni Valdarno – le sue condizioni erano già molto gravi.” L’animale è stato affidato a una clinica veterinaria. Adesso respira a fatica, fatica anche a mangiare. Le speranze non sono tante. Se non fosse stato per l’allarme dei vicini, che hanno sentito la violenza del padrone mentre prendeva a calci la cagnolina, probabilmente non ce l’avrebbe fatta.
I maltrattamenti sfociati in violenza, come in questo caso, è un reato che lascia segni profondi. Non solo sul corpo ma anche nell’anima del cane o della creatura in questione. E non è più tollerato.
Cosa rischia chi dà calci a un cane: ecco la nuova legge e le pene più severe
L’uomo, trovato in uno stato di forte alterazione, è stato portato in ospedale per le cure. Ma ora la giustizia farà il suo corso.
La legge sul maltrattamento degli animali, entrata in vigore da pochi giorni, prevede sanzioni pesanti proprio per casi come questo. Chi dà calci a un cane, specie se l’azione sfocia in morte o gravi lesioni, rischia multe fino a 60mila euro e anni di carcere.
Non si tratta più solo di una violenza privata. La società ha deciso che maltrattare un animale è un crimine e un fatto gravissimo. Da punire a tutti i costi. Perché dietro quel bassotto maltrattato c’è una vita, un essere senziente che merita rispetto. E non calci.