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Processo Ruby Ter: cos'è

Processo Ruby ter

Attesa la sentenza per Silvio Berlusconi e gli altri imputati accusati per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza.

La sentenza per Silvio Berlusconi e altri ventotto imputati accusati per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza nel processo Ruby ter è attesa per mercoledì 15 febbraio 2023 davanti ai giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano, come chiusura di un procedimento durato sei anni.

Silvio Berlusconi è accusato di una “corruzione le cui prove sono state trovate”

La procura milanese accusa Silvio Berlusconi di aver pagato circa 10 milioni alle ospiti di Arcore per mostrarsi reticenti, o mentire, sulle serate di villa San Martino durante i processi Ruby e Ruby bis.

L’accusa, ovvero i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, ha chiesto sei anni di carcere per l’ex premier, per una “corruzione le cui prove sono state trovate”.

La difesa ha sempre parlato di “generosità”

Per difendersi dalle accuse, Silvio Berlusconi ha sempre parlato di “generosità” verso le ragazze, una sorta di ricompensa per la loro vita rovinata da un’inchiesta finita su tutti i giornali.

“Siamo di fronte a un processo per corruzione per pubblici proclami dove Berlusconi ha detto pubblicamente di aiutare qualcuna delle imputate. L’accordo corruttivo è stato per caso individuato? No, non ve n’è neanche un germoglio, tutti gli elementi sono di carattere indiziario e inidonei a ritenere compiuto il reato“, ha dichiarato l’avvocato Federico Cecconi, che con il collega Franco Coppi ha chiesto l’assoluzione del cavaliere.

Tra gli altri imputati c’è anche Ruby

Rischiano la condanna anche venti ragazze, con una richiesta di pena tra i tre e i cinque anni, accusate di falsa testimonianza e corruzione. Tra di loro Karima El Mahroug, ovvero Ruby, che rischia cinque anni.

A processo anche l’ex compagno di El Mahroug, Luca Risso, per il quale sono stati chiesti sei anni e sei mesi, la pena più alta per falsa testimonianza e riciclaggio, l’ex senatrice Maria Rosaria Rossi, che rischia un anno e quattro mesi, e il giornalista Carlo Rossella. Solo per un imputato, Luca Pedrini, è stata richiesta l’assoluzione.

Molte testimonianze sono inutilizzabili

A favore delle difese, l’ordinanza del 3 novembre 2021 del tribunale di Milano, che ha dichiarato “inammissibili” i racconti delle ragazze, sentite nei processi Ruby e Ruby bis mentre erano già sotto indagine.

Diciotto testimonianze “sono affette da inutilizzabilità assoluta per violazione delle garanzie di legge poste a presidio del divieto di autoincriminazione”, hanno dichiarato i giudici della settima sezione, presieduta da Marco Tremolada.

Non essendo testimoni, verrebbero quindi assolte dalla falsa testimonianza. Inoltre, senza la qualifica di pubblico ufficiale, necessaria come premessa per il reato di corruzione, potrebbe venir meno anche l’accusa a Silvio Berlusconi, già assolto a Roma e Siena.

Contro Berlusconi, rimane solo quanto affermato da Barbara Guerra, pronta a rendere dichiarazioni spontanee in aula, e di Iris Berardi. Dopo aver richiesto un risarcimento di 10,8 milioni di euro per il “discredito planetario” causato dall’indagine all’allora capo del governo, l’avvocatura dello Stato ha invece rinunciato infine a ogni pretesa.

Com’è iniziato il processo Ruby ter

Il processo Ruby ter è l’ultimo atto di un filone d’inchiesta iniziato nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, quando la 17enne Karima El Mahroug, conusciuta come Ruby Rubacuori, venne fermata per un furto.

L’allora premier Silvio Berlusconi telefonò al capo di gabinetto e presentò la ragazza come la nipote del presidente egiziano dell’epoca, Hosni Mubarak. Spiegò che sarebbe andata Nicole Minetti, all’epoca consigliere regionale, a prenderla in affido.

Qualche giorno dopo, al termine di un litigio, El Mahroug finì in una struttura protetta. Dalle sue dichiarazioni scaturì l’inchiesta sulle serate ad Arcore.

Nel processo Ruby, Berlusconi fu assolto dall’accusa di concussione e di prostituzione minorile. Nel Ruby bis, gli imputati furono invece Lele Mora, Minetti ed Emilio Fede accusati, a vario titolo, di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, per le serate a villa San Martino.

Il Ruby ter, è infine derivato dagli atti dei due procedimenti precedenti, dalle testimonianze rese, da un presunto accordo corruttivo che per la procura fu stretto nel gennaio 2011, in una riunione ad Arcore tra Berlusconi, i suoi legali e le ragazze.