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Reddito di cittadinanza: cosa cambia dal 2023

Cosa cambierà nel 2023 con il Reddito di Cittadinanza

Reddito di cittadinanza: cosa cambia dal 2023 e come sarà caratterizzato il "timing" che a partire dal prossimo anno vedrà il sussidio "mutare"

Reddito di cittadinanza: ecco cosa cambia dal 2023 e quali sono le tappe con cui muterà la misura voluta dal M5s e ridimensionata drasticamente dall’esecutivo a guida Giorgia Meloni. Dato empirico: il sussidio introdotto nel 2019 dal primo governo Conte non sarà più come lo si conosceva. In agenda c’è un’uscita graduale dall’attuale sistema di sovvenzioni. Lo scopo è varare una riforma con assegni da per le categorie fragili e agli inabili al lavoro.

Reddito di cittadinanza: cosa sta per cambiare

E chi può lavorare? Per loro programmi di formazione e di collocamento al lavoro. Altro dato: fino al 31 dicembre non cambierà niente e dal 2023 l’assegno verrà “gradualmente cancellato per coloro che possono lavorare”. Con quali step? Dal primo gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni abili al lavoro e che non abbiano nel nucleo familiare disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età ed escluse anche le donne in gravidanza il Rdc verrà riconosciuto per un massimo di altri 8 mesi.

Gli occupabili e le nuove regole ad 8 mesi

Senza una formazione semestrale decadrà il beneficio. E se si rifiutasse la prima offerta di lavoro? Addio al RdC. Il governo Meloni conta di risparmiare così circa 734 milioni di euro per il 2023 su una spesa complessiva di circa 8 miliardi. Il governo Meloni poi punta anche a maggiori controlli anti “furbetti”. E chi non fosse in gradi di lavorare? I non occupabili con RdC continueranno ad averlo fino alla fine del 2023. A partire da gennaio 2024 si vedranno assegnare una nuova forma di sussidio, dedicata esclusivamente ai poveri e alle categorie fragili. Quante sono le famiglie interessate da questa vera rivoluzione? Circa 404 mila.