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Reddito di cittadinanza, la proposta di Giorgia Meloni per modificarlo: come potrebbe cambiare

Giorgia Meloni

Reddito di cittadinanza, la proposta di Giorgia Meloni per modificarlo arriva da un video social in cui vengono esposte le possibilità concrete

Sul Reddito di cittadinanza arriva in zona Cesarini per le elezioni del 25 settembre la proposta di Giorgia Meloni per modificarlo: si, ma come potrebbe cambiare la misura voluta dal Movimento Cinque Stelle? La leader di Fratelli d’Italia sconfessa l’immagine di un partito politico che va “contro i poveri ed i bisognosi” e sul tema ha detto la sua in un video social: “Dicono che FdI voglia colpire i poveri e i bisognosi perché siamo contro il reddito di cittadinanza”. 

La proposta di Meloni sul Reddito di Cittadinanza

“Lo dicono gli ultraricchi dai loro jet privati, lo dicono a noi che qualcosa sulla povertà e le periferie lo abbiamo imparato sulla nostra pelle”. E ancora: “Noi sappiamo bene cosa sia la povertà e per questo vogliamo batterla e diciamo che il reddito di cittadinanza è una misura sbagliata. Pensiamo che i 9 miliardi di euro che ogni anno sono messi sul reddito di cittadinanza possano essere spesi molto meglio“. Ma in cosa consiste la “visione” della Meloni sul tema? “Vogliamo mantenere un sistema di tutela per i più fragili anche pensando di aumentarlo. Le cose dovrebbero invece cambiare per chi ha tra i 18 e i 59 anni ed è in condizione di lavorare, sono il 50% dei percettori del reddito”. E ancora: “Nessuna di queste persone ha trovato lavoro grazie ai mitologici navigator, altra geniale trovata del M5s. Saranno aiutate a trovare davvero lavoro”. 

“Contro la povertà serve formazione”

Sulla povertà Meloni ha poi spiegato che per sconfiggerne le cause “serve la formazione, e ci sono ingenti risorse dal Fondo sociale europeo che serve a questo: 28 miliardi dal 2021 al 2027 oltre a circa 8 miliardi che non abbiamo usato degli anni precedenti vanno immediatamente indirizzati a corsi formazione per una assunzione rapida”. Poi precisa: “In casi di particolare disagio con i fondi europei è possibile prevedere anche un sostentamento economico nel periodo della formazione, e poi misure reali di sostegno alle aziende che assumono, ‘più assumi meno paghi’. Questa è la differenza tra un partito serio e quelle forze politiche che vogliono tenere gli italiani sotto il ricatto dell’assistenzialismo di Stato per poi chiedere i voti di quelle persone”.