La riforma della giustizia è tornata al centro del dibattito politico italiano, e un recente sondaggio YouTrend per Sky TG24 offre un quadro chiaro delle opinioni dei cittadini sul tema. La rilevazione fotografa il consenso verso le novità legislative approvate dal Senato, le possibili reazioni al referendum confermativo e il modo in cui gli elettori valutano il ruolo dei leader politici in caso di esito negativo.
L’indagine permette così di comprendere non solo le intenzioni di voto, ma anche le motivazioni culturali e partitiche che guidano le scelte degli italiani di fronte a una delle riforme più attese degli ultimi anni.
Voto referendario, fiducia politica e scenario elettorale
Il sondaggio YouTrend fotografa anche le reazioni dei cittadini in caso di vittoria del “no” al referendum: il 39% ritiene che Giorgia Meloni dovrebbe restare premier, mentre il 37% pensa che dovrebbe dimettersi. Circa la metà degli intervistati conferma la propria intenzione di recarsi alle urne, mentre un ulteriore 20% valuta di partecipare probabilmente.
Sul fronte politico generale, Fratelli d’Italia continua a crescere, attestandosi al 29,4%, vicino al 30% mai raggiunto dall’autunno 2023, mentre il Partito Democratico scende sotto il 21% e il Movimento 5 Stelle si riavvicina al PD. Nel centrodestra, Forza Italia supera nuovamente la Lega.
La fiducia nei leader politici mostra Meloni al 34%, seguita da Tajani (27%), Conte (26%) e Schlein (25%). Gli elettori restano divisi anche sulle prospettive delle coalizioni, con una parte significativa che non vede alcun rafforzamento né del centrodestra né del cosiddetto “Campo Largo”, sebbene nelle proiezioni includendo altre regioni il centrodestra rimanga la coalizione più indicata.
Riforma della Giustizia, il sondaggio: cosa ne pensano gli italiani?
Secondo l’ultimo sondaggio YouTrend realizzato per Sky TG24, il dibattito sulla riforma della giustizia, approvata dal Senato lo scorso 30 ottobre, mostra un crescente sostegno tra i cittadini italiani. La riforma, che introduce tra l’altro la separazione delle carriere dei magistrati, dovrà ora essere confermata tramite referendum, presumibilmente in primavera 2026.
La maggioranza di centrodestra e alcuni partiti centristi appoggiano la riforma, mentre il centrosinistra ne sottolinea i punti critici. Il sondaggio evidenzia come il consenso per il “sì” sia cresciuto rispetto all’estate: da un 51% di favorevoli a luglio si è passati oggi al 56%, con il “no” in calo dal 49% al 44%, e un’affluenza stimata stabile intorno al 56%.
Tra gli elettori del Movimento 5 Stelle si osserva uno spostamento verso il “sì”, così come una maggiore compattezza dei partiti di centrodestra. Nonostante ciò, l’informazione sulla riforma rimane parziale: il 51% degli intervistati si considera poco o per nulla informato, anche se il 66% conosce almeno il tema principale, ossia la separazione delle carriere dei magistrati.